L’aumento del valore aggiunto dell’agricoltura, attestato dal risultato congiunturale del Pil nel terzo trimestre – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – evidenzia la dinamicità e la multifunzionalità del primario. Ma testimonia anche la discrepanza tra il valore del comparto agroalimentare e il reddito dei suoi operatori.
Una delle condizioni necessarie per far ripartire l’agricoltura italiana – continua Tiso – è quella di ridare prestigio e valore al ruolo dell’agricoltore, costantemente bistrattato negli ultimi anni. E per farlo non si può che cominciare dal garantirgli un reddito degno e giusto, colpito invece da un carico fiscale troppo pesante.
Il ministro Catania – prosegue Tiso – ha certamente ragione quando rammenta la paradossale situazione italiana, composta da un settore ricco ma con aziende povere. D’altronde la chiusura di oltre 13 mila aziende negli ultimi tre mesi ne è una chiara dimostrazione.
Un ruolo fondamentale – conclude Tiso – verrà rappresentato dal tempo. Se ne è già perso molto negli ultimi anni, speriamo ora non se ne aggiunga altro e si inizi finalmente a riformare il primario italiano nei suoi punti più deboli.