CONFEURO: NON SOLO EMERGENZA, POLITICHE DEI PREZZI SBAGLIATE ED ECCESSO DI BUROCRAZIA METTONO A RISCHIO LE AZIENDE AGRICOLE

Ott 11, 2022 | Comunicati

burocrazia

L’agricoltura italiana non soffre solo dei danni causati dall’emergenza in corso, ma anche di mali strutturali che non hanno ancora trovato una soluzione duratura – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Tra i principali ostacoli al pieno sviluppo del primo settore ci sono la politica miope dei prezzi riconosciuti ai coltivatori e la burocrazia, che nei casi peggiori mette a rischio la stessa sopravvivenza delle aziende. Nel foggiano, per esempio, la produzione di pomodori è diminuita quest’anno di tre milioni di quintali a causa di un accordo sul prezzo di vendita arrivato troppo tardi. Il paradosso è che la contrazione della produzione e delle superfici coltivate ha provocato un aumento del prezzo superiore a quello richiesto inizialmente dai coltivatori.

Quanto invece sta accadendo in Sardegna, dove le aziende agricole attendono ancora i ristori per la siccità del 2017, è emblematico di come la burocrazia possa arrivare a mettere in pericolo le realtà produttive di un territorio – continua Tiso. Non possiamo nasconderci dietro alla crisi sanitaria e a quella economica seguita alla guerra in Ucraina. Questi sono problemi che ci affliggono da anni, che nonostante le ripetute promesse non sono mai stati affrontati in modo risolutivo.

Se oggi i riflettori sono accesi sulle azioni più urgenti per arginare l’aumento dei costi, non bisogna dimenticare che senza una politica dei prezzi che riconosca agli agricoltori un’equa remunerazione e una vera semplificazione burocratica il nostro settore non potrà mai esprimere tutte le sue potenzialità. Il nuovo Governo è chiamato ad agire su un doppio binario, intervenendo per frenare il caro prezzi senza però dimenticare le misure di tipo strutturale, le sole che possono garantire la crescita nel medio e lungo periodo.