GLI ITALIANI E IL FUTURO TECH: ECCO COSA AFFASCINA E SPAVENTA

Dic 28, 2017 | Dalla Confeuro

Vent’anni e tutto è cambiato. Pizza e cena la portano a casa i ragazzi di Foodora, in bicicletta. I soldi li spostiamo con un click. Stessa mossa per iscrivere i figli a scuola, per acquistare un biglietto per volare a New York e sempre con un click affittiamo la casa casa in riva al mare o l’appartamento in città. Nella valigia inutile mettere soldi, libri, macchina fotografica. E’ tutto nel tablet o nello smartphone, che ormai è un maggiordomo da tasca se confrontato con i primi Nokia, di cui all’epoca l’azienda omonima era leader di mercato. Vent’anni di innovazioni veloci come mai nella storia. Ma come vedono gli italiani queste diavolerie tecnologiche? Dipende. Se indossano i panni di consumatori in un modo, se la tutta da lavoratori in tutt’altro. Una risposta ce la offre il Rapporto Agi/Censis sulla cultura dell’innovazione, che fotografa la voglia di futuro degli italiani.
Il digitale non ha cambiato la P.A. Un italiano su 3 boccia i servizi digitali della Pubblica amministrazione. Non gli hanno cambiato la vita. Certo, ammettono che vi sia una maggiore comodità nell’accesso (il 30,7%), ma quello che si attendono è una semplificazione delle procedure e una velocizzazione dei processi, a cominciare dalle risposte ai quesiti. Va bene innovare la P.A., è il pensiero sottostante, ma la tecnologia non basta a snellire l’elefante della burocrazia italiana.
Ma l’Italia ce la farà a intercettare i cambiamenti che le tecnologie ci impongono e a tenere il passo con i Paesi più avanzati? Solo il 10% degli italiani vede rosa, un 15% vede un Paese ormai in declino. Tutti gli altri, la maggior parte, si divide tra chi è convinto che saranno le eccellenze a fare la differenza e chi vede un Paese ancora a rimorchio, dove le novità si impongono da sole. Una rivoluzione in corso i cui effetti si iniziano a vedere, alcuni si intuiscono, altri ancora nemmeno si immaginano.

Fonte: La Repubblica