LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE NEL RAPPORTO AMBIENTE ITALIA

Mag 21, 2018 | Dalla Confeuro

L’inquinamento atmosferico rappresenta una minaccia per la salute umana e per la qualità dell’ambiente che ci circonda. Per porre rimedio ai rischi ambientali prodotti dall’inquinamento, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito degli obiettivi da perseguire in merito ai limiti delle concentrazioni di particolato PM10 (materiale altamente inquinante di dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri), previsti per ogni nazione.
In Italia i superamenti dei limiti giornalieri di concentrazioni di particolato PM10 si registrano in gran parte di Piemonte, Lombardia, Veneto, mentre in maniera meno preoccupante vengono registrati superamenti anche in Emilia Romagna, Campania, Sicilia, Abruzzo e in alcune aree del Lazio.
Un altro fattore che mette a dura prova l’ambiente, sono le emissioni di gas serra che da tempo alimentano polemiche di esperti provenienti da ogni parte del mondo.
Le emissioni di gas serra sono considerate le principali cause dei cambiamenti climatici e di altre preoccupanti reazioni del pianeta; dal 1990 ad oggi, però, le emissioni in Italia sono diminuite raggiungendo quasi gli obiettivi previsti per il 2020.
Anche in questo caso le emissioni di gas variano di regione in regione, per la Sicilia, la Puglia e il Lazio la presenza di importanti centrali di energia elettrica influenza notevolmente la situazione, attività infatti come produzione di energia elettrica, siderurgia, raffineria o petrolchimico rappresentano il 30-40% delle emissioni complessive emanate dall’Italia.
Il rapporto ambiente SNPA ha approfondito anche la questione inquinamento riguardante le acque italiane, in particolar modo quelle fluviali che vengono analizzate e suddivise rispettivamente in due categorie: prioritarie e pericolose prioritarie.
In Italia la situazione delle acque si presenta abbastanza positiva, per alcune regioni le acque risultano quasi incontaminate, è il caso della Sardegna che presenta il 65% di acque definite “buone” oppure dell’Appennino Centrale che presenta invece un livello ottimo di “acque buone”, addirittura si sfiora il 94%.
Una percentuale più alta di inquinamento delle acque fluviali è presente invece in Sicilia, dove la percentuale di acque pulite corrisponde al solo 37% in generale e in alcune particolari zone il livello scende al 16%.
Il rapporto ambientale SNPA ha monitorato anche lo stato ecologico delle acque marino costiere italiane che risultano essere in linea di massima poco inquinate su tutto il territorio italiano.
Grazie al Rapporto ambente SNPA siamo riusciti a monitorare anche la situazione riguardo l’emergenza rifiuti, problematica che affligge l’Italia da tempo ma che sembra essere arrivata quasi alla risoluzione.

Il D.Lgs n.152/2006 e la Legge 27 dicembre 2006 n. 296 avevano imposto un limite corrispondente al 60-65% di raccolta differenziata da raggiungere per l’intero Paese.
Secondo i dati stimati, gli italiani si sarebbero rimboccati le maniche e avrebbero non solo portato a termine tale obiettivo ma in alcuni casi lo avrebbero addirittura superato, è il caso del Veneto con una percentuale del 72,9% o del Trentino Alto Adige con il buon 70,5%.
Mentre meno attive sotto il punto di vista della raccolta differenziata sono le regioni del Sud che in gran parte non raggiungono nemmeno il 60%.