S.O.S SUOLO FERTILE – LA DRAMMATICA FOTOGRAFIA DEL RAPPORTO RE SOIL FOUNDATION 2023

Dic 4, 2023 | Dalla Confeuro, NEWS

A livello mondiale, entro i prossimi 60 anni, potrebbe verificarsi una perdita completa delle terre fertili. La situazione in Italia è allarmante, con quasi la metà del territorio che mostra segni di degrado del suolo, rappresentando una minaccia grave per l’agricoltura, l’ecosistema, il clima, la salute e l’economia.

Il recente rapporto della Re Soil Foundation, sviluppato in collaborazione con istituzioni accademiche e governative, rivela dati sconcertanti sulla salute del suolo italiano. Ogni 100 metri quadri di suolo, ben 47 sono compromessi da forme di degrado.

Le cifre sono spaventose: l’80% dei terreni agricoli e il 23% del territorio nazionale sono soggetti a erosione, mentre il 68% ha perso oltre il 60% del carbonio organico originariamente presente. L’inquinamento da rame e mercurio colpisce rispettivamente il 14% e l’1% della superficie italiana.

Mentre i dati sono noti agli esperti, l’opinione pubblica e gli amministratori sembrano poco consapevoli di questa crisi imminente. Il degrado del suolo è una minaccia diretta alla produzione alimentare globale. Se non interverremo c’è il rischio di perdere la totalità della terra fertile entro i prossimi 60 anni. Bisogna  aumentare l’attenzione mediatica e politica su questo problema che ha impatti gravi e richiede un approccio olistico.

Uno dei principali problemi è la carenza di dati accurati, fondamentali per valutare la situazione su scala nazionale. La proposta di direttiva europea sul monitoraggio del suolo potrebbe affrontare queste lacune.

La perdita di sostanza organica e l’erosione del suolo hanno causato danni significativi, accentuati dall’agricoltura intensiva. Il professor Claudio Ciavatta, ordinario di Chimica agraria e Pedologia presso l’Università di Bologna,  sottolinea la diffusione di pratiche dannose che impoveriscono i suoli. Dalle foto contenute nel Rapporto, si vede come il suolo fertile di colore nero o marrone scuro, sia oggi schiarito, impoverito in molte aree del Paese da Nord a Sud con un incremento significativo in zone molto sfruttate dall’agricoltura intensiva come la Pianura Padana.

Gli studi effettuati dal dott. Luca Montanarella dell’ European Soil Data Centre, mostrano un quadro inquietante con cartine fisiche del nostro Paese sempre più degradate con il passare degli anni. Da queste ricerche si stima che il 60-70% di tutti i suoli europei è malsano a causa delle attuali pratiche di gestione, dell’inquinamento, dell’urbanizzazione e degli effetti dei cambiamenti climatici: in particolare, Il 25% dei suoli nell’Europa meridionale, centrale e orientale è ad alto o molto alto rischio di desertificazione, mentre il tasso odierno di riutilizzo del suolo è fermo al 13%. Il costo stimato associato al degrado del suolo nell’UE supera i 50 miliardi di euro/anno.

Le soluzioni proposte includono un indice di qualità del suolo, con indicatori per valutare l’impatto delle pratiche agricole. Un’agricoltura più sostenibile, il ripristino delle sistemazioni idraulico-agrarie e un coinvolgimento multiplo sono considerati cruciali per il recupero dei suoli.

Tuttavia, le lacune legislative rendono difficile l’azione concreta. È fondamentale un impegno educativo per aumentare la consapevolezza pubblica sull’importanza del suolo per il futuro.

L’urgente necessità di proteggere il suolo non può essere sottovalutata: è un appello alla collaborazione tra istituzioni, esperti e cittadini per preservare questa risorsa vitale per la vita sulla Terra.