CONFEURO: CLIMA E SFRUTTAMENTO COLPISCONO ANCHE LA MONTAGNA. INCLUDERE LE TERRE ALTE NELLA TRANSIZIONE VERDE

  • Ago, Mar, 2021

Un piano efficace per la transizione verde non può prescindere dalla tutela della montagna, non di rado relegata ai margini del dibattito sull’ambiente sebbene giochi un ruolo cruciale nell’assicurare l’equilibrio degli ecosistemi – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Le montagne coprono il 27 per cento della superficie delle terre emerse e ospitano più di un miliardo di persone. Nelle terre alte hanno avuto inoltre origine alcune delle colture più importanti per l’uomo, come patate, pomodori, mele, orzo e granoturco.

Le montagne non sono solo custodi di una biodiversità maggiore rispetto a qualsiasi altra eco-regione del pianeta, ma anche un importante indicatore per comprendere l’evoluzione del clima – prosegue Tiso. Sono infatti più sensibili ai cambiamenti climatici e per ciò stesso più vulnerabili. Nell’ultimo secolo, inoltre, l’ambiente montano ha registrato un aumento di temperatura circa doppio rispetto al resto della terra e ha sofferto per il crescente sfruttamento e il conseguente inquinamento.

Secondo la Fao, l’insicurezza alimentare interessa in modo particolare le popolazioni che vivono in montagna: tra quanti hanno scelto di vivere in questo ambiente, sono ben 350 milioni le persone a rischio sotto il profilo della sicurezza alimentare, mentre erano 243 milioni nel 2000. Per una svolta verde è pertanto necessario elaborare una strategia specifica per la montagna, che occupa vaste porzioni della nostra penisola. L’obiettivo è evitare il suo abbandono e far sì che le attività legate  all’agricoltura, all’allevamento e al turismo si svolgano nel pieno rispetto degli equilibri naturali.

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