CONFEURO: CON LA NUOVA PAC NUOVE SFIDE PER LE REGIONI, MA MANCA UNA VISIONE DI LUNGO PERIODO
Concentrarsi sui soli elementi quantitativi della Pac rischia di portare fuori strada la riflessione che il mondo agricolo si appresta a fare in seguito alla presentazione del Piano strategico nazionale – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Come ha sottolineato l’eurodeputato Paolo De Castro nell’incontro sulla nuova Pac organizzato nei giorni scorsi da Nomisma, la dotazione finanziaria garantisce una prospettiva di medio periodo all’agricoltura italiana ed europea in un momento di grande incertezza. Cambieranno inoltre gli equilibri distributivi delle risorse, con alcune colture che saranno favorite rispetto ad altre. È tuttavia necessario spostare lo sguardo più avanti, al lungo periodo.
Se si parte da una prospettiva temporale di più ampio raggio, è inevitabile concludere che la Pac non è stata in grado di fornire le risposte che il primo settore attendeva in vista di una svolta sostenibile – continua Tiso. Considerando che la nuova Politica agricola comune resterà in vigore fino al 2027, l’orizzonte di lungo periodo non può mancare al momento di analizzarne punti di forza e di debolezza.
Sono molte le sfide che la nuova Pac, con risorse ridotte rispetto al passato, presenta per le Regioni e per il Governo. Molto dipenderà dal successo degli eco-schemi e dalla capacità delle amministrazioni locali di adattare gli obiettivi generali alle realtà locali tramite i Programmi di sviluppo regionale. Ma la futura gestione, per quanto efficiente, difficilmente riuscirà a riparare il peccato originale della nuova Politica agricola comune: non aver dato priorità al Green Deal annunciato da Bruxelles.