CONFEURO: PUGLIA, INTERVENIRE CON URGENZA PER PORRE FINE AL RACKET CONTRO GLI AGRICOLTORI
Le notizie che provengono dalla Puglia sugli agricoltori vittime del pizzo destano sconcerto. Non può esserci una crescita sana e duratura in presenza di fenomeni di illegalità e violenza – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Le sorti dell’agricoltura, al pari di quella degli altri settori, dipendono non solo dalla congiuntura economica, ma anche dalla garanzia di poter operare in condizioni di piena legalità e liberi da minacce, ricatti o pressioni di altro tipo. Purtroppo, non è questo il quadro che emerge dalla nota congiunta presentata dall’europarlamentare Massimo Casanova e dal capogruppo della Lega alla Regione Puglia, Davide Bellomo.
I due esponenti denunciano che l’attività criminale si sta intensificando nelle campagne del Foggiano e della Bat, ma anche nel Brindisino e nel Barese – continua Tiso. I promotori dell’iniziativa segnalano che gli agricoltori sono ridotti allo stremo da singoli o bande che tiranneggiano nelle campagne, imponendo tangenti in denaro o sotto forma di assunzioni, spesso di pregiudicati. C’è poi il racket della guardiania dei campi, che costerebbe ai coltivatori somme insostenibili per non vedere distrutti i proprio raccolti.
Molto si è fatto in questi anni per contrastare il caporalato, ma la criminalità colpisce le campagne in molteplici forme. Oggi la malavita tiene ancora sotto scacco molti coltivatori. Sollecitiamo un intervento urgente delle autorità per porre fine al più presto a ogni illegalità e per tutelare gli agricoltori, già in difficoltà per l’aumento dei prezzi di energia e materie prime. Le forze produttive del nostro Paese vanno difese con ogni mezzo dalle violente ingerenze delle organizzazioni criminali.