CONFEURO: DIGITALE E GIOVANI, AGRICOLTURA ITALIANA ANCORA IN RITARDO. MANCA PROSPETTIVA DI LUNGO PERIODO
Ricambio generazionale e innovazione digitale sono due fattori determinanti per garantire la continuità delle aziende agricole – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Le imprese del primo settore hanno ben compreso l’importanza di favorire l’ingresso dei giovani, che a loro volta possono accelerare l’utilizzo delle nuove tecnologie. Ma la strada da percorrere in questa direzione è ancora lunga. Lo confermano le conclusioni dell’indagine “Agricoltura ecologica e digitale: come?”, realizzata in Emilia nell’ambito del progetto AgriManager 2021.
Secondo la ricerca, il 56% delle imprese agricole intravede un problema di continuità dell’attività agricola se guarda al proprio futuro tra dieci anni – continua Tiso. Più della metà degli intervistati non ha insomma certezze nel lungo periodo. La buona notizia è che il 46% dei titolari delle aziende sono disponibili a valutare un percorso di inserimento di un giovane, con l’intenzione di affidargli in toto la gestione una volta andati in pensione.
Le imprese hanno ben presente la necessità della transizione ecologica e digitale. A livello pratico, tuttavia, il ritardo è evidente anche in una regione tradizionalmente votata all’imprenditorialità e all’innovazione come l’Emilia-Romagna. Per portare a compimento la trasformazione dell’agricoltura è necessario aiutare i coltivatori a tradurre in realtà gli obiettivi in materia ambientale e tecnologica che molti di loro hanno già fatto propri.