CONFEURO: AGRICOLTURA, PER RIDURRE DIPENDENZA DA IMPORTAZIONI SVILUPPARE LE POTENZIALITÀ INESPRESSE DEL MEZZOGIORNO
Le conseguenze del conflitto in Ucraina hanno fatto tornare d’attualità l’esigenza di ridurre la dipendenza dalle importazioni della nostra economia, in particolare per il settore energetico e quello agricolo – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. La forte interdipendenza dei mercati sta mostrando in questi mesi i suoi reali limiti. Conseguire una maggiore autosufficienza in agricoltura è possibile, a patto di sfruttare il potenziale ancora inespresso di ampie aree del territorio italiano, che soffrono di ritardi infrastrutturali e del peso di una burocrazia che si rivela spesso un vero e proprio freno per le energie produttive.
Crediamo che i maggiori margini di sviluppo del sistema agricolo vadano ricercati nel nostro Mezzogiorno, dove tante eccellenze si sono distinte negli ultimi decenni ma che può offrire molto di più al Paese – continua Tiso. Sono proprio le terre dove si rilevano più ritardi e problemi quelle che possono permettere di compiere un balzo in avanti, sia in termini quantitativi che qualitativi. Le nuove generazioni del Sud non guardano più all’emigrazione e all’impiego nei settori secondario o terziario come all’unica possibilità di realizzazione, ma stanno riscoprendo il valore dell’agricoltura.
Non si tratta di tornare a un ideale passato rurale, ma al contrario di guardare avanti applicando al lavoro della terra le nuove tecnologie e immettendo forze nuove nel settore. Per questo riteniamo importante promuovere la formazione e la ricerca nel Meridione attraverso la creazione di un polo scientifico dedicato all’agricoltura, con il fine di catalizzare le migliori risorse umane e intellettuali. Tra i centri candidati allo sviluppo di un tale progetto c’è la città di Foggia, che oltre a essere sede di una prestigiosa facoltà di agraria, sorge in una posizione strategica nel Tavoliere delle Puglie e vanta una grande varietà di produzioni agricole.