Ue: “Pac 2021/27 mostro burocratico da riscrivere”

  • Ott, Gio, 2024

“Confeuro ha seguito e sta seguendo con molta attenzione la recente valutazione della Corte dei Conti Ue sul contributo alla transizione green, secondo cui sostanzialmente i Piani Pac sono si più verdi ma ancora distanti dagli obiettivi del Green Deal. Siamo di fronte a una questione assai delicata e complessa, su cui Confeuro ha sempre avuto una posizione chiara e concreta.

A giudizio della nostra Confederazione, infatti, la Pac dell’Unione Europea 2021/27 è stato ed è un mostro burocratico che non ha assolutamente sortito sinora gli effetti sperati, anzi. Non ha indirizzato il settore primario verso un percorso realmente ecologico (se non con risultati minimali rispetto al target), e non ha saputo tutelare le istanze e i diritti dei piccoli e medi agricoltori.

E ancora, un provvedimento insufficiente e anacronistico, nato prima del conflitto ucraino-russo, che non è riuscito e non riesce tutt’oggi ad affrontare le sfide e le criticità del comparto agricolo. Insomma, per quanto ci riguarda, questa Pac può essere tranquillamente cancellata e riscritta daccapo, ispirandosi chiaramente ai principi della difesa della natura e della valorizzazione dell’ambiente, nell’ottica di un miglioramento green del settore primario, ma con priorità diverse: in primis, quella di garantire una produzione agricola sufficiente a tutto il territorio europeo e di rendere autosufficienti i nostri agricoltori dal punto di vita reddituale, puntando al contempo su massicci interventi assicurativi per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

In sostanza, è necessario rigirare il paradigma della politica agricola europea: non devono essere più solo gli agricoltori a utilizzare metodi green a contrasto del riscaldamento globale ma devono essere le istituzioni prima di tutto ad agire definitivamente contro il cambiamento climatico al fine di tutelare i veri protagonisti del comparto primario; questo i nuovi vertici di Bruxelles dovranno comprendere se si vuole puntare davvero a un reale e concreto rilancio dell’agricoltura Ue”.

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