Pac, Confeuro: “Bene correttivi ma serve piano strutturale. Così il futuro è nero”

  • Dic, Mer, 2025

Confeuro accoglie positivamente il via libera del Parlamento europeo alle nuove regole di semplificazione della Politica agricola comune (Pac). Le misure approvate – dal potenziamento della rete di sicurezza finanziaria per i piccoli imprenditori agricoli allo snellimento della burocrazia, dalla maggiore flessibilità ambientale fino alla tutela del biologico – rappresentano senza dubbio segnali importanti e attesi dal settore. Tuttavia – dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, Confederazione Agricoltori Europei – è necessario avere più coraggio e andare oltre i semplici correttivi. Serve comprendere fino in fondo la necessità di un rilancio strutturale dell’agricoltura europea e della stessa Pac. In caso contrario, queste incentivazioni rischiano di restare puri palliativi per un comparto in grande difficoltà.

Per noi di Confeuro, senza una visione organica e di lungo periodo, le politiche comunitarie non saranno sufficienti a garantire un futuro al settore primario, che il prossimo 18 dicembre è pronto a scendere in piazza e a protestare in massa contro le attuali politiche agricole comuni europee. Ribadiamo con forza – prosegue Tiso – la necessità di una conferenza europea sull’agricoltura che affronti in maniera ampia e concreta i nodi strutturali del comparto, a partire da una Pac progressivamente svuotata di autonomia e di risorse finanziarie. I semplici correttivi non bastano più.

A preoccupare ulteriormente il mondo agricolo sono anche le recenti proiezioni della Commissione europea sui mercati agricoli comunitari fino al 2035, che delineano uno scenario di profonda trasformazione ma con una produttività in rallentamento, dovuta anche e soprattutto agli effetti dei cambiamenti climatici.

Si tratta di previsioni allarmanti – conclude il presidente di Confeuro – che destano forte preoccupazione e che, allo stato attuale, non garantiscono un futuro solido e sostenibile ai piccoli e medi agricoltori italiani ed europei”.

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