ALLA CONQUISTA DEI “MANDARINI”

Nov 30, 2017 | Dalla Confeuro

Cosa porta in Cina il “merci” partito il 28 novembre dal terminal ferroviario del polo logistico integrato di Mortara, (Pavia)? È il primo treno merci diretto che dall’Italia, arriva in Cina. Il treno impiegherà, per raggiungere la Cina, 18 giorni per coprire 10.800 km.
Ad attendere il treno sono non meno di 15 milioni di cinesi che affollano Chengdu, città nel cuore della Cina. Il treno è composto da 17 vagoni riempiti da 34 container e attraversa l’Europa toccando Polonia, Bielorussia, Russia e Kazakistan per arrivare poi nel Paese della Grande Muraglia. Il treno non trasporta prodotti agricoli ma, in questo primo viaggio i vagoni trasportano macchinari, mobili, prodotti in metallo, piastrelle e componenti per automobili. Per gli agroalimentari made in Italy bisogna attendere. Naturalmente, rispetto ai trasporti via mare si dimezzano i giorni, si passa da 45-50 a 18-20. Mentre i gg sono più – 10 – paragonati al trasporto aereo, ma le tariffe sono “salate”. Si risparmia viaggiando su rotaie.
Si stima che nel 2018, questo treno sarà un vero e proprio ambasciatore del made in Italy e, al ritorno porterà in Italia il Made in Cina.
L’altro lato della medaglia è Changjiu Group, gruppo cinese quotato in borsa a Shanghai dal 2016 che conta oltre 20 miliardi di fatturato.
Molti hanno definito il 28 novembre, giorno dei “natali dello sviluppo e della crescita”, in quando il trasporto su rotaia creerà le migliori condizioni affinché si intensifichi il rapporto commerciale tra Cina – Europa e quindi per l’Italia. Si legge che in meno di due anni 2015/16 l’interscambio tra Cina ed Europa, in valore abbia superato gli 8 miliardi.
Con la nuova rotta ferroviaria sono in tanti a fregarsi le mani. Purtroppo dell’agricoltura e dell’indotto nulla si legge, è per sapere come va l’export ci dicono i fare domanda ad Alibabà. Lo stesso che vende il vino Italiano nel mondo, su mandato del “duo” Martina – Renzi. E pensare che la UE è dal 1967 che finanzia le OP.
Organizzazioni di Prodotto con il compito di commercializzare le derrate dei piccoli agricoltori, iscritti nella compagine sociale.
Dopo tutto questo, se il titolare del MIPAAF si è affidato ai “cinesi”, si potrebbe dedurre che le nostre OP hanno fatto altro. I meno comprensivi ammiccano che, in circa 50 anni i nostri hanno costruito i binari, per consentire al treno di partire da Mortara. Purtroppo alla posa della prima pietra non c’era il “duo”, non perché presi da altri impegni istituzionali, semplicemente non erano ancora nati.