L’ODISSEA DELLE ANIME … UNA PREGHIERA (Iniziativa Comune)

Giu 18, 2018 | Dalla Confeuro

Santo Padre le chiediamo perdono.

Ella forse non ci crederà, eppure abbiamo incontrato un vecchio amico che singhiozzando ha detto «È da tempo che non mi sento “cristiano” anche se sono nato e vivo vicino al Vaticano e per fortuna o purtroppo lo sono». Poi riprede: “Non è per colpa mia ma questa nostra Patria non so più cosa sia” – continuando – “Confesso che a volte mi vergogno, dei nostri politici, senza giudicare, ma non hanno pudore”.

E poi: «A volte vorrei gridare che non sento alcuna appartenenza, mi ritorna in mente il fanatismo del tempo del “ricino”, da cui un bel giorno nacque questa democrazia, che a farle i complimenti ci vuole fantasia, per non dire coraggio, anche se i nostri dell’oltre Po sono al potere, per il mondo occidentale siamo “periferia” e per giunta sporca, disastrata e inquinata».

Eminenza, a sentire parlare il nostro amico, sotto certi aspetti sembra abbia ragione, sembra tutto calcolato e non funziona niente. Prende piede il sospetto che per tradizione noi italiani siamo avvezzi solo alle discussioni. Persino in parlamento c’è un’aria strana, si azzuffano e poi non cambia niente. Sono disfattisti, molti come noi non ci stanno, nonostante i limiti, abbiamo un passato, noi siamo quel che siamo ma non dimentichiamo, né siamo solo spaghetti e mandolino, qui l’orgoglio è di casa e ne andiamo fieri. Siamo cofondatori dell’Europa e partner europeo determinante, sediamo tra le sette potenze del mondo, resta abbastanza strano che i migranti ci hanno messo in ginocchio? C’è una drammatizzazione oggettiva che dipende però dall’insipienza per non aver affrontato contemporaneamente anche il problema “del dopo.”

Intanto l’Aquarius carico di “bestie” ha attraccato! Gli iberici sono Santi e gli Italiani sono passati per giustizieri! Ancora non si spende una parola chiara sui perché di questo esodo, mentre quello biblico aveva a capo Mosè.

Quello in corso ha come guida la disonestà collegiale, con in testa i commercianti di carne umana che passano per scafisti e poi la palla la raccolgono i caporali maestri del lavoro nero, dove uomini come noi, come bestie vengono sfruttati per una miseria. Spremuti per bene, i migliori sono arruolati dalla criminalità organizzata, che li schiavizza inserendoli in un circuito perverso, dal quale non potranno più uscire che da morti.

Accanto a tutto questo c’è una sorta di accanimento ad opera di soggetti politici e ministri per caso, che hanno messo in scena il teatrino dei migranti, cedendo alla tentazione di alzare la voce come “uomo solo al comando”, uniformandosi alla tendenza dove il globale, passa sulla tomba della democrazia.

La tattica per accrescere il consenso interno, è alzare i toni, che – ahinoi! – nell’epoca dei nuovi nazionalismi, hanno un effetto prorompente. Se una volta si permetteva che la diplomazia facesse il suo corso, oggi l’elettorato, quello presente e quello ipoteticamente futuro e gli amici più importanti, vengono informati praticamente in tempo reale. Il tutto, ufficialmente in nome della trasparenza, ma che ufficiosamente risponde alle più basilari regole dello spin doctoring (consulenti politici esperti acchiappavoti).

Sua Santità, molti fedeli sono in preghiera, per avere un chiarimento su quanto riporta la stampa: “Mentre il Papa riceveva l’arcivescovo di Valencia, il ministro italiano dell’Interno avrebbe incontrato un rappresentante del mondo ecclesiale. Poi circola un intervista del cardinale Leo Burke che parla dell’Anticristo?

Lo stesso Avvenire in queste ore riporta che non risultano smentite a quanto pubblicato il 5 aprile scorso. Ecco, chi la pensa così, cioè il porporato Leo Burke, nelle ore appena trascorse ha stretto affettuosamente e sorridente la mano del ministro dell’Interno, durante un pubblico incontro e lui poco dopo ha detto che nomi non ne fa, neanche sotto tortura, ma qualcuno del mondo ecclesiale lo ha incoraggiato ad andare avanti sulla strada intrapresa.

Sarà stato forse il cardinale Burke? Il ministro non lo ha detto, né lo dirà, ma l’ipotesi è apparsa suggestiva a molti quotidiani e probabilmente lo sarebbe stata ancora di più se avessero saputo che in quelle stesse ore Papa Bergoglio incontrava l’arcivescovo di Valencia, che dopo l’incontro si è dichiarato autorizzato a divulgare le parole del Papa, commosso per la prontezza con cui i fedeli si sono disposti ad accogliere i profughi di Aquarius.

Così se la tragica vicenda della nave Aquarius è arrivata in concomitanza con il rinnovo di un Consiglio Regionale, ne ha giovato il provocatore. Stessa solfa lo scontro diplomatico con la Francia, una pantomima per interessi materiali contrapposti, non sentimenti, e nemmeno idealismo, tra Roma e Parigi è in gioco la supremazia dell’area nel Mediterraneo.

Ecco che i migranti, le donne incinte e i bambini, sono solo gli effetti collaterali di uno scontro tra “nanerottoli” che confondono la cronaca con la storia.

La vicenda del respingimento dell’Aquarius è emblematica di un attivismo politico prepotente, arrogante e pericoloso molto familiare coi movimenti politici della destra razzista e xenofoba; non porsi il problema che su quella imbarcazione c’è una umanità che soffre è un atto di perfidia che grida “vendetta”.

Insomma è un ciurlare nel manico, di un “lumbard” cinico e demagogo che con alchimie mediatiche prova a rastrellare voti nel profondo Sud, presentandosi come salvatore della patria? Invece sotto sotto ci sono gli interessi di sempre, fare affari al Nord sulla pelle del Sud.

Mentre l’odissea di Aquarius continua, i nostri eroi del trasformismo, quel “Prima gli italiani”, lo spalmano nel villaggio degli Agricoltori. Il più temerario: “sono pronto a fermare anche un barcone che arriva nei nostri porti con il cibo. Non distinguo tra barcone e barcone – sono pronto a fermare quei barconi che trasportano alimenti, che tolgono lavoro ai nostri agricoltori”.

Di fronte a tanto cinismo che coinvolge la vita di bambini, bisogna necessariamente agire anche con urgenza. “Santità per favore intervenga”. Credo nella laicità dello Stato ma in questo momento spero che interceda l’apostolo di Dio. Si eviti la sentenza: “ero straniero, non mi avete accolto”.

Giocare sulla vita di innocenti, denota “delirio di onnipotenza” e rimane inequivocabilmente una grave violazione dei diritti umani di cui prima o poi qualcuno ne dovrà rispondere.

Questa è gente, anche se le responsabilità sono diverse, si pavoneggia con affermazioni: “il passato è passato”, salvo poi scoprire che oggi siedono sulle stesse poltrone di quel passato che ha determinato il presente.

Per deduzione i “no” dei nuovi statisti, sono falsità e menzogne!

Quando un’autorità costituita mente sulla Costituzione, su cui prima ha giurato, non solo tradisce la moralità della Repubblica, ma offende tutto il Paese. L’onestà non è falsi proclami ma, nei fatti e nelle azioni che si riscontrano.

Santità le chiedo venia, ma in questo caso, forse la preghiera non basta! I fedeli non possono credere nell’ignoranza.

L’intervento della casa di Pietro non è derogabile, in attesa di lumi, per quanto tempo vincerà la preghiera?

La tattica dei se e dei ma o peggio quella dei vedremo, ha fatto il suo tempo, per terra ci sono ancora i segni, da dove è passata.

Di questo passo si mette a repentaglio la fede e la stessa esistenza.

ROMA, 18.06.2018 GRUPPO DI COOPERAZIONE E DI PROPOSTE