CONFEURO: NEL RECOVERY PLAN DARE SPAZIO ANCHE A PESCA SOSTENIBILE E SALUTE DEI MARI

  • Apr, Mar, 2021

La sostenibilità deve essere al centro delle azioni previste dal Recovery Plan, ma se ci limiteremo a prenderci cura della terra ignorando la salute dei mari il lavoro sarà compiuto soltanto a metà – dichiara Andrea Michele Tiso. Quando si affronta la questione ambientale non si può ragionare per compartimenti stagni, tracciando confini che servono solo ad aiutare la comprensione dei problemi ma che di fatto non esistono nel nostro ecosistema.

Per una penisola come la nostra, la pesca è un’importante risorsa economica e un’attività tradizionale che dà lavoro a circa 30mila persone. L’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche sta però impoverendo il Mediterraneo e mette a rischio anche il futuro dei pescatori – continua Tiso. Il problema della sovra-pesca interessa le specie di maggiore valore commerciale, ma anche quelle che vengono catturate accidentalmente da attrezzi di pesca poco selettivi. Si genera così un circolo vizioso che impoverisce gli stock marini e danneggia l’ecosistema, minacciando la sussistenza stessa dei pescatori.

Come per l’agricoltura, anche per la pesca è necessario un periodo di transizione. Questa fase può svolgersi con successo solo se le istituzioni europee e nazionali sapranno sostenerla con fondi e misure mirate, che possano garantire ai pescatori di essere competitivi sul mercato e proteggerli da forme di concorrenza sleale. E’ ugualmente compito delle istituzioni ascoltare le preoccupazioni e le proposte delle associazioni di categoria, per evitare che le nuove regole siano calate dall’alto. Solo una riforma condivisa, infatti, può avere chance di successo.

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