CONFEURO: CAPORALATO, POSITIVO IL NUOVO PROTOCOLLO D’INTESA. PER SCONFIGGERE IL FENOMENO INCENTIVARE IL LAVORO AGRICOLO DI QUALITÀ
Per essere davvero sostenibile il cibo che finisce sulle nostre tavole non può essere ottenuto attraverso lo sfruttamento dei lavoratori e la violazione dei loro diritti – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Accogliamo quindi con favore il protocollo nazionale per la lotta al caporalato siglato ieri dai ministeri dell’Interno, dell’Agricoltura e del Lavoro, da Anci e associazioni di categoria. La cooperazione tra istituzioni è infatti una condizione indispensabile per sradicare il fenomeno del caporalato e valorizzare il lavoro agricolo, garantendo tutte le tutele previste dalla legge.
Sono diversi i fattori che favoriscono lo sfruttamento dei braccianti: le irregolarità di accesso al lavoro, l’intermediazione illecita, le difficoltà di tipo alloggiativo e le problematiche sulla sicurezza – continua Tiso. Per questo è necessaria un’azione sinergica che coinvolga sia il Governo che le amministrazioni locali e le prefetture con l’obiettivo di spezzare tutti i passaggi della filiera dell’illegalità.
La legge 199 del 2016 ha prodotto buoni risultati contro il caporalato, mentre a livello europeo il nodo della condizionalità sociale ha avuto ampio spazio nella discussione sulla futura Pac. Per vincere questa battaglia, tuttavia, non basta rafforzare le misure repressive, ma occorre promuovere il lavoro agricolo di qualità, introducendo incentivi per gli imprenditori che operano nel rispetto della legge, e sostenere in modo adeguato il reddito agricolo.