Gli eventi climatici che in queste settimane stanno provocando danni all’agricoltura italiana ed europea confermano una volta di più che è necessario accelerare l’azione di contrasto al riscaldamento globale – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Un’ulteriore spinta in questa direzione proviene dall’Unione europea, che ha chiesto all’Italia di tagliare le emissioni del 43% entro il 2030. Un incremento del 10% rispetto al 33% fissato in precedenza.
L’alternarsi di siccità e inondazioni a cui ci stiamo a poco a poco abituando provoca danni rilevanti – continua Tiso. Nel complesso si stima che in un decennio i cambiamenti climatici abbiano fatto perdere oltre 14 miliardi all’agricoltura, non solo per il calo della produzione agricola, ma anche per i danni alle infrastrutture nelle campagne provocati da allagamenti e frane. Inoltre, secondo lo European Severe Weather Database (Eswd), nel 2021 si contano in Italia già 426 eventi estremi.
Alla luce di questo scenario, preoccupa la mancanza di ambizione della nuova Pac, che ha rivisto al ribasso gli impegni in tema di agricoltura biologica e sostenibilità. Dalla stessa Europa si levano voci che chiedono un cambiamento delle politiche ambientali. La Corte dei conti europei ha di recente esaminato le pratiche per la mitigazione dei cambiamenti climatici dell’Ue. La valutazione non lascia spazio a interpretazioni: sebbene nel periodo 2014-2020 siano stati investiti oltre 100 miliardi per la lotta ai cambiamenti climatici, le emissioni di gas serra non sono diminuite dal lontano 2010. Si tratta di un bilancio fallimentare che richiede un cambio di passo all’Unione e ai Paesi membri.