CONFEURO: CLIMA, NECESSARIO UN PIANO PER TUTELARE IL MEZZOGIORNO E LE AREE COSTIERE
L’impatto dei cambiamenti climatici in Italia potrebbe essere più severo del previsto e richiede già da ora un piano per tutelare le aree a rischio, concentrate nel Mezzogiorno e lungo le coste – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Se a livello politico la Cop26 si è chiusa con pochi progressi, la discussione innescata dal vertice ha portato nuova luce sul futuro che ci attende e sui principali cambiamenti in vista per il nostro Paese. Ne è un esempio il rapporto commissionato dal governo all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Secondo gli studiosi dell’ateneo veneziano, sono diversi i possibili scenari per il nostro Paese, ma in ogni caso a subire i maggiori danni sarebbe il Sud. Le regioni più vulnerabili sono in particolare Sicilia, Sardegna e Calabria – continua Tiso. Tra gli effetti più preoccupanti dell’aumento delle temperature ci sono la siccità e l’innalzamento dei livelli dei mari. Quest’ultimo fenomeno potrebbe innescare flussi di migrazione interna e mettere a rischio città come Venezia.
Non sappiamo con esattezza quale scenario si realizzerà, ma conosciamo già quali sono i settori e le aree più a rischio. È quindi possibile agire sin da ora per prepararci al meglio a convivere con il clima che verrà. L’agricoltura del Mezzogiorno, per esempio, deve essere messa nelle condizioni di affrontare la scarsità di piogge anche grazie a investimenti per migliorare le infrastrutture idriche. Oltre alle misure specifiche, è poi necessario accelerare la transizione verso un sistema produttivo sostenibile, a partire dall’agricoltura e dalle fonti di energia. A poco servirebbe infatti intraprendere una corsa per riparare i danni dei cambiamenti climatici senza agire sulle loro cause.