CONFEURO: FOGGIA, PER SCONFIGGERE IL CAPORALATO NECESSARIE VIGILANZA COSTANTE E TUTELA DELLE FILIERE VIRTUOSE

  • Dic, Ven, 2021

L’ultimo caso di caporalato emerso a Foggia dimostra come il fenomeno sia pronto ad attecchire ovunque trovi terreno favorevole. Per questo la lotta contro l’illegalità nei campi richiede una vigilanza costante – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Nelle campagne della Capitanata 10 aziende sono state sottoposte a controllo giudiziario, mentre sono 16 le misure cautelari personali emesse con l’accusa di sfruttamento di braccianti extracomunitari. I lavoratori, provenienti dall’Africa, risiedono tutti nella baraccopoli di Borgo Mezzanotte, un accampamento che ospita 2mila persone in precarie condizioni igienico-sanitarie.

La diffusa situazione di illegalità nelle campagne del foggiano è da tempo oggetto dell’attenzione delle forze dell’ordine e della Procura, che hanno avviato una complessa indagine sfociata nelle misure emesse oggi – prosegue Tiso. Con l’introduzione nella nuova Pac del principio della condizionalità sociale è stato compiuto un importante passo avanti. Grazie a questa novità, le aziende che non rispettano le leggi in materia di lavoro saranno escluse dai contributi pubblici. Ma la realtà in alcune regioni è ancora drammatica.

Come un’erba infestante, il caporalato attecchisce quando i controlli si allentano. Lo sfruttamento può avvenire in alcuni casi anche grazie alla connivenza di una parte della società. Per sradicarlo è necessario incrementare i controlli e al tempo stesso offrire tutele alle filiere virtuose. A questo proposito, rilanciamo la proposta di rendere obbligatoria l’indicazione del prezzo all’origine dei prodotti alimentari, affinché il consumatore possa scegliere le catene di distribuzione che privilegiano la remunerazione del lavoro nei campi contrastando il nuovo schiavismo.

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