CONFEURO: COP 27, PER SALVARE IL CLIMA NON BASTANO NUOVI FONDI. NECESSARIO UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE LA PRODUZIONE

  • Nov, Lun, 2022

L’appuntamento con la Cop 27 in Egitto giunge in un momento delicato per l’Italia, dove sta per concludersi l’anno che passerà alla storia come il più caldo di sempre – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. I primi dieci mesi di quest’anno hanno fatto registrare una temperatura superiore di 1,07 gradi rispetto alla media storica e precipitazioni ridotte di oltre un terzo. Sono numeri che fanno riflettere e che richiedono contromisure immediate per mitigare gli effetti del clima che cambia, velocizzando così l’adattamento del nostro sistema produttivo.

L’aumento delle temperature è inoltre accompagnato da un numero crescente di eventi climatici estremi, che produce danni alle persone oltre che al territorio – continua Tiso. Da tempo ormai il costo dell’inerzia di fronte al surriscaldamento globale ha superato quello degli interventi che permetterebbero di affrontarlo al meglio. I grandi vertici internazionali sono un’occasione per discutere di questo tema, ma occorre riconoscere che di rado hanno prodotto risultati tangibili, al di là di una più diffusa presa di coscienza.

Nel corso di questi eventi c’è sempre molta enfasi sulla necessità di mobilitare più risorse per un’economia più verde. Lo stanziamento di fondi è senza dubbio indispensabile, ma deve essere accompagnato da un riequilibrio dei rapporti di forza degli operatori del sistema produttivo, soprattutto in agricoltura. Un grande afflusso di denaro avrà un’utilità ridotta se non sarà accompagnato da una politica che faccia dei piccoli e medi agricoltori il pilastro di un nuovo modo di concepire la produzione e la distribuzione. Se una macchina non funziona a dovere la soluzione non può limitarsi a rifornirla di nuovo carburante, ma deve includere la riprogettazione del suo motore.

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