A G R I T E T T O R I

Ott 5, 2018 | Dalla Confeuro

Meno male che qualcuno pensa per noi, ci basta un ricordo per il presente, se poi – la generosità – va oltre, ringraziamo infinitamente!
Noi agricoltori dobbiamo ammetterlo, siamo proprio la categoria dei fortunati. A prescindere!!
Cosa vuoi che sia, se sbagliano le previsioni del tempo, una grandinata, rinfresca, non solo l’aria ma
svuota anche le tasche. Cosa vuoi che sia, ce l’ombrello delle assicurazioni. Anche se non ricordo bene da quanti anni non pago le rate. Qualcuno mi ha garantito che se non pago, ci pensa lo Stato.
Menomale che siamo ridotti in pochi, altrimenti c’era bisogno di uno Stato extra Terrestre, collegato con Google, per pagare per noi pescando sulle tasse che i “colossi” del web non pagano, nonostante gli smucinamenti dei nostri big d’Europa. Gli agricoltori non vivono di solo pane, senza preoccupazione alcuna. insieme al pane c’è la – PAC – Politica Agricola Comunitaria, anche se tutti applaudono quado parte, poi non si sa quando passa e se passerà.
Comunque bisogna riconoscere che l’Europa c’è e si sente perché ci siamo noi, altrimenti di chi la colpa che non ha utilizzato i soldi dei PSR che come spesso si legge, sono risorse che ritornano i dietro; cosa c’importa se vanno ai Francesi, Olandesi e agli amici Tedeschi. Non dobbiamo dimenticare che il governo va con il carburante del “Contratto alla Tedesca” che naturalmente ha bisogno di essere incoraggiato soprattutto perché ha già fatto grandi cose : accanto alla “dignità” per i lavoratori, ha abolito la Povertà; ha tolto le pensioni ai ricchi per dare una mano ai pensionati poveri; ha ridotto le tasse a quelli che si lamenta vano che pagavano troppo e quindi hanno mai versato niente e per incoraggiarli il governo ha fatto la “pace fiscale”, terra terra si chiama condono. I nostri uomini al comando sono soggetti sensibili, anche per chi non ha mai fatto un passo per cercare lavoro. Per ripagarli dei notevoli sacrifici, per tenere calda la pietra del ritrovo, ecco il “sussidio di cittadinanza”, mentre il Comandante fa le cose in grande, dice sempre che deve smontare la Fornero? Non la professoressa, ma l’impalcatura della legge che porta il suo nome per aiutare i lavoratori ad andare in pensione un poco prima.
Anche se il governo è consapevole che non ci sono soldi! Nell’era dei cambiamenti “basta La parola”!
Cari colleghi, amici di tante sventure, basta lamenti!
Invece dobbiamo riconoscere che noi e i nostri giovani siamo in cima ai pensieri e non c’è bisogno di prova e controprova, parlano i fatti.
Un’istantanea dove ci siamo noi, vecchi e ammuffiti, calli alle mani “maledetta vanga”! Nessun richiamo, nemmeno una immagine, siamo definitivamente “passati”.
È questo il momento in cui il popolo si rende conto che siamo sulla strada giusta per rilanciare la crescita del Belpaese.
Oggi a Roma s’inaugura la grande “bellezza” delle mille campagne italiane. È come vivere quadrati un giorno da contadino tra le aziende agricole e i loro prodotti, oppure in sella ad asini e cavalli e nella stalla con mucche, pecore, capre e galline. Insomma è una vera e propria Arca di Noè dove scoprire gli animali salvati dall’estinzione. Ci saranno decine di migliaia do colleghi in rappresentanza di tutte le Regioni. Alla tre giorni è prevista la partecipazione delle Istituzioni, vice premier, ministri, sindaci e presidenti di Regioni.
Come non ritenerci fortunati, finalmente ci sono uomini molto capaci e di rara intelligenza, come si dice: l’uomo giusto al posto giusto nei diversi settori. Per quanto riguarda l’Agricoltura nessuno proferisca parole insieme a gli uomini c’è anche l’organizzazione giusta.
E basta con la lagna che l’Europa non pensa ai giovani perché quelli della Commissione UE SONO perfettamente consapevoli che per rimanere nei campi, lavorare e viverci dignitosamente, necessitano maggiori fondi PAC destinati agli agricoltori under 40, soprattutto incentivi per investimenti ma anche una definizione precisa di “agricoltore in attività quale destinatario degli aiuti”.
L’ultima chicca è scritto sui giornali, che sarà l’agricoltura a costruire le case del prossimo futuro, a breve vedremo carote, barbabietole carciofi, cicorie, finocchi, peperoni e melanzane, usate come fibre, mescolate al cemento che acquista resistenza e fortifica la presa.
In un futuro neanche poi così lontano interi campi agricoli saranno utilizzati per coltivare barbabietole, carote, carciofi e funghi. Ma non si tratta di una nuova dieta alimentare: gli ortaggi verranno impiegati per costruire case, strade, scuole e qualsiasi struttura edilizia che necessiti di resistenza e durata. L’ultima frontiera della cosiddetta “Agritettura” (un neologismo che racconta dei numeri progetti, studi e start-up sull’uso del “verde” applicato ai materiali da costruzioni che si stanno svolgendo in tutto il mondo) arriva dalla facoltà di Ingegneria della Lancaster University. Lì un gruppo di ricercatori esperti di “Integrità strutturale e materiali” ha scoperto che carote e barbabietole ed altri ortaggi possono essere usati per realizzare cemento non solo più resistente, ma che raggiunge prestazioni di durevolezza eccellenti. In pratica quanto le fibre vegetali estratte dalle radici delle piante vengono aggiunte ad una miscela di calcestruzzo tradizionale (cemento, aggregante e acqua) queste piastrine a base di cellulosa aumentano la principale sostanza responsabile dell’idratazione del Portland – il cemento più usato nel mondo – nonché della sua resistenza.
La scienza evolve, sprigiona entusiasmi, individua le vie del “futuro”, genera speranze, perché ostentiamo le negatività?
Un tempo eravamo contadini, oggi agronacoltori, lo sviluppo genetico in cantiere ci trasformerà in “agritettori”. Non dite che è poco! Qualcuno domanda è il cibo?
Stizzito gli ho risposto: quello lo fanno in Laboratorio.

C’erano prima i contadini