I cambiamenti climatici sono già una realtà quotidiana per l’agricoltura, ma avranno un impatto ancora maggiore nei prossimi decenni – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Per questa ragione il piano di transazione ecologica dovrà prevedere misure specifiche a beneficio degli agricoltori per l’adattamento e la mitigazione degli eventi estremi.

Il nuovo rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente (Eea) stima gli effetti dei cambiamenti climatici nei prossimi decenni, prevedendo una radicale rimodulazione delle aree di produzione, una maggiore volatilità dei prezzi delle materie prime e un’accresciuta variabilità dei rendimenti annuali – continua Tiso. Più in particolare, si prevede una diminuzione della produzione globale a partire dal 2050, quando l’agricoltura dovrà vincere la sfida di sfamare una popolazione mondiale in crescita nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse.   

Stiamo andando incontro a importanti modifiche nei modelli di coltivazione, nel commercio internazionale e nei mercati regionali. Il paradosso è che i sistemi di coltivazione intensiva dell’agroindustria, privilegiando la resa dei terreni e trascurando gli effetti sull’ambiente, rischiano di portare nel lungo termine a una diminuzione della produzione globale. Il rapporto dell’ Agenzia europea per l’Ambiente aggiunge un ulteriore tassello a uno scenario in cui la scelta agroecologica emerge come l’unica strada in grado di coniugare crescita economica e tutela dell’ambiente.