Le modifiche alla Legge di Stabilità contenute negli emendamenti presentati dall’esecutivo in commissione Bilancio – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non sono sufficienti a rendere migliore un provvedimento che rischia di causare nuove storture in un paese già ampiamente confuso.
Il ddl stabilità rimane iniquo e punitivo verso la popolazione con maggiori difficoltà e non incisivo per settori chiave come il primario. Come Confeuro – prosegue Tiso – abbiamo chiesto a più riprese un atteggiamento da parte dell’esecutivo improntato sul dialogo e sulla capacità di ascolto, ma evidentemente la scelta di “tirare dritti per la propria strada” non è mai stata oggetto di discussione. Appare inoltre evidente che, al netto della solita propaganda, anche questa volta si è scelto di non puntare sul mondo agroalimentare e sulla tradizione enogastronomica nostrana.
Gli stessi emendamenti presentati in commissione Bilancio su questioni come quelle legate al fondo per i patronati e ai requisiti “killer” – continua Tiso – non evitano di fatto la chiusura di diverse organizzazioni e la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro. Proprio sul tema dei patronati abbiamo preso pubblica posizione per difendere il lavoro di tutti e non solo di un ristretto numero di persone.
La nostra – conclude Tiso – è una battaglia di civiltà e di diritto e non importa se il patronato da noi promosso non ha mai rischiato nulla con nessuna delle modifiche presentate. Per noi è fondamentale continuare ad essere coerenti con le idee che ci hanno sempre contraddistinto e con la nostra storia. Non intendiamo rinnegare i nostri valori sindacali come spesso abbiamo visto fare ad altri in questi anni, mesi, giorni.