A Bruxelles si sta discutendo il futuro dell’agricoltura italiana ed europea; eppure – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – il dibattito politico e mediatico nostrano non sembra particolarmente attento. Nonostante questo però – continua Tiso – , il percorso avviato con la proposta della Commissione Europea sta andando avanti e sta toccando temi cruciali come la questione dei pagamenti diretti e la possibile riduzione delle risorse destinate alla Pac.
In un quadro storico così complesso, nel quale è la stessa Europa ad essere in crisi, è necessario cogliere occasioni di questo genere (che probabilmente si chiuderanno entro la primavera) per ragionare e discutere di misure così importanti, e non, come invece avviene troppo spesso, per attendere l’occasione propizia per scagliarsi contro l’Unione Europea.
Come Confeuro – prosegue Tiso – riteniamo questo momento politico, anche considerata l’imminenza delle elezioni europee, troppo agitato e confuso per assumere decisioni di valore come la struttura della Pac 2021 – 2027; ed è per queste ragioni che vorremo discutere seriamente, con il governo e con tutte le rappresentanze del mondo agricolo, dell’opportunità, tra l’altro già emersa, di posticipare di due anni il tempo di entrata in vigore della prossima Pac. Ora come ora infatti – conclude Tiso – dal nostro punto di vista vi sono forti pericoli di contrapposizione tra le competenze nazionali ed europee, ma anche il rischio di replicare alcuni degli errori già commessi in passato su temi quali la tutela dell’ambiente e della biodiversità e la salvaguardia del reddito degli agricoltori.