Ci sono valutazioni che ormai possono essere definite come degli assunti, e tra questi – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – ci sono quelli che evidenziano come l’attività delle Pmi sia necessaria per garantire la biodiversità, la salvaguardia dei territori e la qualità delle produzioni. Se affermazioni come queste sono vere, e lo sono, diviene quindi logico preoccuparsi di un mercato agricolo nel quale una decina di multinazionali gestiscono oltre 1000 marchi e determinano la produzione del 70% delle derrate alimentari.
Queste macroaziende infatti – prosegue Tiso –, condizionano in modo evidente le politiche agricole nazionali ed internazionali e ostacolano ogni percorso di sviluppo delle piccole attività agricole.
Come Confeuro siamo estremamente preoccupati da tutto questo e continuiamo a vedere nei modelli costruiti per promuovere l’export, non un sistema per permettere alle Pmi di uscire fuori dall territorio nostrano, ma uno strumento utile a sancire la definitiva egemonia delle multinazionali sulle piccole e medie imprese.
Il nostro auspicio, come anche la nostra battaglia – conclude Tiso –, va nella direzione di ridare protagonismo alle Pmi del settore perché ritornino ad essere un riferimento economico, culturale e sociale.