CONFEURO: SEMAFORI ALIMENTARI PENALIZZANO MADE IN ITALY. BENE LO STOP DELLA MINISTRA BELLANOVA

Dic 16, 2020 | Comunicati

Le etichette alimentari non possono diventare un terreno di battaglia per favorire indirettamente le produzioni di alcuni Paesi, ma devono avere il solo obiettivo di aiutare il consumatore a fare scelte consapevoli – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Opponendosi al sistema di etichettatura a colori sul modello del Nutriscore francese, la ministra Bellanova ha giustamente difeso il made in Italy.
Di fronte alle conclusioni del Consiglio Agricoltura Ue, l’Italia non poteva restare a guardare – continua Tiso. Le misure europee devono riuscire a tenere conto dei legittimi interessi di tutti gli Stati membri. Il nostro Paese è ai primi posti in Europa per valore della produzione agricola e vanta esportazioni agroalimentari per 44,6 miliardi di euro. Sistemi di etichettatura come quelli francese e britannico sarebbero dannosi per i prodotti italiani, perché influenzano il consumatore attraverso colori che richiamano quelli del semaforo applicando paramenti che non rispecchiano la reale salubrità degli alimenti. Il paradosso è che, in questo modo, si finirebbe per privilegiare gli ingredienti artificiali a discapito di quelli naturali.
Occorre informare il consumatore attraverso un sistema trasparente, non cercare di influenzarlo verso alcune tipologie di prodotti. I cosiddetti semafori alimentari colpirebbero più dell’80% della produzione italiana a denominazione di origine. Si tratta proprio della produzione di qualità che l’Europa è chiamata invece a tutelare e promuovere all’interno di un più ampio programma di riconversione ecologica della nostra agricoltura.