CONFEURO: SEMAFORI ALIMENTARI PENALIZZANO MADE IN ITALY. BENE LO STOP DELLA MINISTRA BELLANOVA
Le etichette alimentari non possono diventare un terreno di battaglia per favorire indirettamente le produzioni di alcuni Paesi, ma devono avere il solo obiettivo di aiutare il consumatore a fare scelte consapevoli – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Opponendosi al sistema di etichettatura a colori sul modello del Nutriscore francese, la ministra Bellanova ha giustamente difeso il made in Italy.
Di fronte alle conclusioni del Consiglio Agricoltura Ue, l’Italia non poteva restare a guardare – continua Tiso. Le misure europee devono riuscire a tenere conto dei legittimi interessi di tutti gli Stati membri. Il nostro Paese è ai primi posti in Europa per valore della produzione agricola e vanta esportazioni agroalimentari per 44,6 miliardi di euro. Sistemi di etichettatura come quelli francese e britannico sarebbero dannosi per i prodotti italiani, perché influenzano il consumatore attraverso colori che richiamano quelli del semaforo applicando paramenti che non rispecchiano la reale salubrità degli alimenti. Il paradosso è che, in questo modo, si finirebbe per privilegiare gli ingredienti artificiali a discapito di quelli naturali.
Occorre informare il consumatore attraverso un sistema trasparente, non cercare di influenzarlo verso alcune tipologie di prodotti. I cosiddetti semafori alimentari colpirebbero più dell’80% della produzione italiana a denominazione di origine. Si tratta proprio della produzione di qualità che l’Europa è chiamata invece a tutelare e promuovere all’interno di un più ampio programma di riconversione ecologica della nostra agricoltura.