L’agricoltura 4.0 – ossia quell’insieme di strumenti e strategie innovative nel campo dell’agrifood – richiede personale sempre più qualificato e specializzato.
I profili ricercati dalle aziende agricole che impiegano la tecnologia moderna per aumentare la produzione e diminuire l’impatto sugli ecosistemi, sono in crescita.

Per fortuna esiste un sistema formativo, ancora non troppo conosciuto, che forma i ragazzi per prepararli a lavorare nelle realtà agricole più tecnologiche. Stiamo parlando degli ITS (Istituti Tecnologici Superiori) oggi ribattezzati “ITS Academy”.
I percorsi formativi (post-diploma) hanno una durata di 2 o 3 anni e sono caratterizzati da una forte componente di esperienza in azienda (dato che il 30% delle ore di formazione deve essere svolto in stage). Questa formazione privilegiata registra un tasso di occupazione medio dell’81,8%.

In Italia questi corsi sono gestiti dalle Fondazioni, ce ne sono circa 130 che operano in cooperazione con il Ministero dell’Istruzione e le Regioni. Dopo due o tre anni di studi e formazione sul campo i ragazzi trovano subito lavoro, con una coerenza di oltre il 93% e una crescita costante di contratti a tempo indeterminato e di apprendistato.

Le nuove realtà agroalimentari italiane utilizzano software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo dei macchinari. Tutti strumenti che richiedono competenze specifiche. Molti agricoltori cominciano ad aver bisogno di figure professionali che conoscano bene il settore agro-alimentare, l’agricoltura sostenibile, lo smart farming e tutti gli strumenti di marketing digitale per promuovere i loro prodotti. Molti dei corsi promossi dagli ITS sono la risposta alla crescente domanda di personale specializzato anche in agricoltura. Gli ITS, organizzati in Fondazioni dal Miur di concerto con le associazioni imprenditoriali, sono un passaporto sicuro per i giovani per il mondo del lavoro con punte di assunzioni post diploma superiori al 90%.

Nonostante questi dati, però gli Its Academy stentano a decollare perché manca la giusta pubblicità anche da parte di chi li ha frequentati. Oggi le Fondazioni che gestiscono gli ITS sono 130, e gli studenti frequentanti poco più di 20000.

In Germania, dove gli ITS sono una realtà consolidata da diversi anni, i numeri sono diversi, Ogni anno qui ci sono 800milaragazzi iscritti ai percorsi “Higher-Vet” per la formazione tecnico-professionale. In Italia per ora abbiamo raggiunto solo 12mila diplomati all’anno, un numero insufficiente rispetto alle posizioni da ricoprire.
Riteniamo questi istituti uno strumento estremamente utile per colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro che spesso le Imprese di tutti i settori produttivi lamentano.