La perdita di posizioni di competitività dell’economia italiana certificata dai dati forniti dal Worl Economic Forum – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non è che la prova di quanto male stiano facendo al paese le politiche recessive fino ad ora adottate e i ritardi nell’approvazione di quelle riforme in grado di ridisegnare in meglio l’assetto strutturale italiano.
Il 49esimo posto tra le 148 economie censite – continua Tiso – è infatti il risultato di diversi anni di immobilismo, dell’adozione nell’ultimo quinquennio di politiche recessive, della mancanza di una visione strategica e della pesante struttura del mercato del lavoro: troppo ingolfato dalla burocrazia e da sistemi ormai superati.
Esistono diverse autorevoli soluzioni alla difficile situazione economica venutasi a creare, ma prima di tutto c’è bisogno di una maggiore capacità di ascolto da parte dell’esecutivo, troppo impegnato in beghe interne che nulla hanno a che vedere con la vita dei cittadini.
Investire nel mondo agricolo è una scelta che tutti i principali indicatori economici, considerate le specificità italiane, ritengono la più idonea per superare la crisi; ciò nonostante il governo non presta la giusta attenzione a questa ipotesi e rilega ancora oggi l’agricoltura ad un semplice aggregato economico. L’auspicio – conclude Tiso – è che si verifichi quanto prima una chiara inversione di tendenza e una presa di coscienza su cosa rappresenti il primario in Italia.