“Confeuro sta seguendo con molta attenzione quanto sta accadendo in alcuni territori regionali del sud Italia, e non solo, minacciati dalla siccità. Le temperature record raggiunte in questi mesi in Italia, infatti, sono state accompagnate da una grande carenza di precipitazioni, con poca neve e una quasi totale assenza di piogge. Una situazione meteorologica che ha portato e sta portando visibili criticità al comparto zootecnico e agricolo del nostro paese: problemi nella produzione olivicola e cerealicola, trebbiatura a singhiozzo, carenza di riverse idriche, raccolti a rischio.
Un vero e proprio allarme rosso, quello causato dalla siccità, che rischia di avere conseguenze economiche e produttive disastrose per piccole e medie aziende. È chiaro ed evidente, dunque, che da parte del governo nazionale e dal Masaf servono provvedimenti urgenti e investimenti maggiormente corposi al fine di alleggerire un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e che richiede interventi risolutivi sia nel breve che nel lungo periodo. In tal senso, è necessaria una riqualificazione infrastrutturale.
Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, per i quali auspichiamo una forte accelerazione, è improcrastinabile coinvolgere di più i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l’uso di tecnologie sembra essere la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare. Al contempo, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua: in questa direzione, serve una vera e propria rivoluzione che parta da una ficcante campagna di sensibilizzazione all’intera comunità. Siamo il paese con il consumo idrico tra i più elevati pro capite in Europa, un dato allarmante che deve far riflettere e agire istituzioni e territori”.