REPLICANTI
La pellicola è illuminata da un elettrodo incandescente, la macchina gira, lo schermo si illumina. Stanno riproponendo vecchie e nuove rappresentazioni al cinematrogafo dei “Santi beatificati”.
Sullo sfondo in chiaro oscuro lo scontro tra le due fazioni “populiste”. È in atto una sorta di “guerrilla marketing politico” tra i firmatari del contratto di governo, già accortecciato.
Alla festa ci sono degli intrusi, con cartelli che contestano politici, presidenti, vice e il resto dei pionieri del “cambiamento”
I benpensanti vedono positivamente le contestazioni di piazza che, partendo dal basso, hanno una dimensione creativa spesso in grado di bucare la narrativa dominante.
La partecipazione, il pluralismo e la contestazione, per la storia sono essenziali nell’ambito di una democrazia liberale. Proprio nella latitanza della rappresentanza politica, si manifestano con la voce di cittadini che attivamente vogliono testimoniare il loro dissenso.
Il politico in auge, fa il bagno nella folla dei sostenitori, ma non sempre il vuoto viene riempito dagli applausi. Infatti, anche il ministro degli interni, ha dovuto fare i conti con una serie di contestazioni a Policoro (Matera), Soverato (Catanzaro), Siracusa e a Catania. “Siamo tutti terro ni”, “buffone” e “venduto”, sono alcune delle frasi indirizzate al garante della sicurezza dello Stato.
Ma c’è un altra forma di contestazione che monta all’interno degli stessi partiti. Nel caso della Lega: “Sono stato lasciato a lottare da solo. Ma io ho la coscienza a posto. Ho lasciato i conti in ordine, i miei investimenti hanno generato tutti plusvalenze. Quello che è successo dopo non devono chiederlo a me!”. Sta parlando Belsito (ex tesoriere Lega) che commenta la sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna a 3 anni e 9 mesi perché prescritta per truffa … “Mi sento dignitosamente riabilitato come politico e come uomo”.
Anche nelle altre forze politiche, si verificano passaggi e cambi di casacca, si paventano scissioni, scalate proibitive alle vette, anche senza piccozza.
Scene di un agosto italiano, che non si ricorda così rovente, tanto che i politici nostrani, si tuffano incoraggiati da ovazioni, poi tutta la spiaggia rimane a guardare estatica il Capitano che pagaia su una canoa verde acido verso l’orizzonte.
Un ragazzo, rimasto a terra, cerca di argomentare: “dovrebbe stare al governo a lavorare, a cercare di risolvere la crisi che lui ha creato, non qui a fare il bagno scortato dalla polizia di stato”.
Ma per i fan non c’è posto per la polemica: per loro, il Capitano che si bagna nelle loro acque, è una benedizione divina, visti i santini, le corone da risario, e i tanti baci al crocifisso.
Anche in casa altrui non sono tutte rose, lo stesso PD si sta dilianiando, ma sono un po’ tutti del parere che non si può votare con l’attuale governo, ma è da mettere in piedi un Esecutivo che sia neutrale.
Anche se il Sen. Matteo Salvini, si consegna al popolo, al quale rimette il suo mandato dopo aver sfidato i 5S sul taglio dei parlamentari poi tra il serio e il faceto lancia il guanto.
Lo specchio riflette volti noti, che negli ultimi due lustri hanno fatto poco per gli Italiani, molto, troppo per le sigle, all’ombra delle quali bivacchiamo un po’ tutti, solo quando ci conviene.
Intanto l’arrivederci a Palazzo Madama, è per il 20 Agosto per ascoltare lo sfiduciato Presidente del Consiglio, già avvocato degli italiani.
L’autunno è alle porte, insieme alle foglie morte, potrebbero cadere anche quelle di “fico”?