«IL FANTASMA “178”» – (A.M.I.CO)

Mag 17, 2019 | Dalla Confeuro

La storia dell’umanità si fonda su due fenomeni innaturali: la scrittura e il tempo che corre per scrivere! Altri sono legati al dogma: La matematica non è opinabile, a che se qualcuno insiste, turlupinando gli Italiani che 2 + 2 fa 3 =?

Qualche “pezzo” del governo di “contratto” insiste: «Se servirà infrangere alcuni limiti del 3% sul deficit o del 130-140% sul debito, tiriamo dritti».

Dopo il meritato battimani avrebbe dovuto continuare a chiarire il suo “matematico pensiero” invece il problema muore lì. Bisogna capirlo è lo stress della campagna elettorale con lo schema a “farfalla” – vola di qua, salta di là e voi state così, e tu fermati lì ..” Forse meglio di noi lo capiscono gli elicotteristi che non hanno nemmeno un minuto, fermato il motore del zanzarone.

Ci pensiamo noi ad informare i cittadini, che dopo “dritti”, sono rimasti come color che con sospesi.

Dunque segue: ci costano 65 miliardi di euro all’anno, 178 milioni al giorno, ma nel 2020 lieviteranno di 11 e faranno 76 miliardi, roba da niente appena il 3,6% del Prodotto interno lordo. Il più precisino .. allora ci costano ogni ora 7,5 miliardi.

Anche le parole costano, ma qualcuno governa con gli slogan che indispettiscono e fanno aumentare le spese inutili.

Secondo il centro studi di Confindustria in media nei 19 paesi con l’euro, il tasso di crescita supera quello del debito. Ovvero producono più ricchezza che interessi. Qualcuno che di economia ne mastica: “ogni frase fuori posto aumenta lo spread e quindi i tassi di interesse, sempre più succulenti, che offriamo ai creditori per poter pagare la spesa corrente”

Traduciamo le percentuali in numeri la spesa per gli interessi aumenterà di 1,5 nel 2019 – 3,5 miliardi nel 2020 e oltre 5 miliardi nel 2021 – fonte Banca d’Italia bollettino economico del 2019.
Questo vuol dire una sola cosa: in questi dieci mesi di governo gialloverde le dichiarazioni dei due leader di M5S e Lega non hanno causato solo un braccio di ferro estenuante con Bruxelles che non ha portato i risultati sperati, ma ha causato problemi per i conti pubblici per i prossimi dieci anni.

Sempre in riferimento al debito pubblico, dal 1995 ad oggi il debito pubblico è raddoppiato (da 1.150 miliardi a oltre 2.300) ma prima dell’avvento della moneta unica l’Italia spendeva molto più per gli interessi, arrivando addirittura a ciucciare il 10% del prodotto interno lordo (addirittura 12,2% nel 1993) e con quei tassi l’Italia avrebbe pagato 245 miliardi di interessi, altro che 65. Bisognerebbe ringraziare la BCE e Draghi. In quanto, dopo aver acquistato i nostri titoli la Bce li ha girati alla Banca d’Italia che si riprende gli stessi interessi. Un circolo virtuoso che sta intorno ai 400 miliardi di euro di titoli di stato. Bankitalia ne ha l’80%. Il fantasma “178” cresce e a breve taglierà il traguardo dei “200” milioni, come dire: 6.000 euro al minuto.

E pensare che il “reddito di cittadinanza” in media non supera i 480 al mese, meno di 20 euro al giorno. Per non dire di 10 milioni di pensionati che devono cavarsela con “80 centesimi l’ora. E per fortuna che la notte dormono!

Rocco Tiso – A.M.I.Co.
(Parzialmente i dati sono stati attinti da L’Inkiesta-A.Fioravanti 16/05/19)