CONFEURO: PAC, CON IL NUOVO ACCORDO IL GREEN DEAL RESTA UN MIRAGGIO
Il compromesso sulla nuova Pac è stato finalmente raggiunto, ma l’attesa per l’accordo, troppe volte rinviato, non è stata ben ripagata – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Per superare lo stallo tra Parlamento europeo e Consiglio si è scelto di perseguire una via di mezzo, che in questa circostanza non ha nulla di virtuoso, ma suona piuttosto come una rinuncia a realizzare quel Green Deal su cui Governi e istituzioni europee hanno speso tante parole.
Hanno prevalso ancora una volta le forze della conservazione e le pressioni dell’agroindustria, che sono riuscite a tarpare le ali alla riforma prima ancora che prendesse il volo – continua Tiso. Il compromesso finale, ad esempio, fissa la quota degli ecoschemi al 25%, con un periodo di transizione di due anni e un tetto minimo del 20%. Una soluzione al ribasso rispetto alle richiesta della Commissione, che chiedeva una quota del 30%.
Ma la delusione più grande viene probabilmente dal tetto ai pagamenti, il cosiddetto capping, che resta a tutto vantaggio delle grandi aziende agricole. Queste ultime erano già destinatarie dell’80% dei sussidi complessivi della Pac, a scapito delle piccole e medie, più sostenibili, che continueranno così ad avere un ruolo di secondo piano.
Resta da capire se qualcosa potrà cambiare da oggi alla riunione dei ministri dell’Agricoltura in programma lunedì e martedì. Ma l’esito più probabile sembra la sconfitta dell’ambiente e della transizione verde dell’agricoltura.