CONFEURO: POST-COVID, LA SOSTENIBILITÀ DIVENTI UN PUNTO FERMO DELLA NOSTRA POLITICA AGRICOLA
L’obiettivo della sostenibilità non può essere rimesso in discussione ogni volta che la congiuntura economica si rivela particolarmente difficile, come in questo momento, ma dovrebbe essere un punto fermo della politica agricola nazionale – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. In occasione della presentazione del rapporto Agricoltura100, Patuanelli ha sottolineato come le conseguenze economiche e sociali della pandemia, così come le possibili ricadute negative per le imprese in termini di sostenibilità, non possano essere ignorate. Il ministro ha anche evidenziato quanto la crisi in corso abbia reso difficile prevedere gli esiti degli incentivi messi in campo in un mercato distorto dalla perdurante emergenza.
Siamo coscienti degli ostacoli che gli operatori economici stanno affrontando in questa fase di grande incertezza – continua Tiso. E non c’è dubbio che in una situazione straordinaria occorrano misure speciali. Al tempo stesso le politiche agricole, per essere efficaci, richiedono scelte coraggiose e la forza di attraversare tempeste come quella attuale mantenendo la rotta stabilita.
Crediamo che la pandemia e le sue implicazioni per la salute e l’ambiente impongano un cambio di passo. La politica agricola deve diventare proattiva, scegliendo una direzione precisa per generare una reale svolta verde dell’agricoltura. Proprio il rapporto Agricoltura100 rivela che le aziende sono sempre più sostenibili rispetto al periodo pre-Covid: il 56,7% degli imprenditori agricoli dichiara infatti un deciso aumento dell’importanza attribuita ai temi ambientali, mentre cresce la sensibilità per le questioni sociali (47,9%) e per la gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45%). È compito della politica recepire questa voglia di rinnovamento e trasformarla in misure concrete per favorire il cambiamento.