Gli agricoltori credono fortemente nell’innovazione tecnologica, ma anche le piccole e medie aziende devono essere messe nelle condizioni di usufruirne se si vuole che il settore faccia il salto di qualità – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Secondo il sondaggio condotto dal gruppo Bcs l’87% dei coltivatori ha fiducia nell’Agricoltura 4.0, mentre il 67,5% considera utili le trasformazioni tecnologiche applicate al lavoro nei campi. La ricerca conferma la voglia di rinnovamento degli operatori del primo settore ed è un ulteriore stimolo per promuovere la diffusione della tecnologia più avanzata.
Per l’Italia la sfida dell’Agricoltura 4.0 consiste in primis nel rendere accessibile vicnezi scognamiglio”l’innovazione digitale anche ai piccoli agricoltori, attraverso programmi che permettano loro di aggiornarsi – continua Tiso. Basti pensare che un’azienda agricola su tre nel nostro Paese è a gestione familiare e che oltre il 98% degli occupati lavora in imprese con meno di dieci addetti. Da questi numeri si deduce facilmente che la transizione verso un’Agricoltura 4.0 deve penetrare in modo capillare nel tessuto produttivo per avere successo.
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) il Governo italiano ha previsto uno stanziamento di 1,07 miliardi di euro per creare una nuova rete di satelliti dotata di sensori di ultima generazione, che favoriranno l’affermarsi dell’agricoltura di precisione. La spinta verso l’aggiornamento tecnologico è molto positiva. Ma mentre gli occhi sono puntati sulle nuove applicazioni, è necessario ricordare che per fare la differenza queste ultime non dovranno essere appannaggio di pochi.