BASIC INCOME (offside work) – (A.M.I.Co.)

Lug 19, 2019 | Dalla Confeuro

Nonostante l’italiano sia una lingua che si difende piuttosto egregiamente, in quanto a proprietà di linguaggio molte parole sono state soppiantate dai termini corrispondenti in inglese. Volendo fare un esempio quello che in italiano si definisce “fuori gioco” ovunque è “offside” e se non lavori, ti dicono “offside work”- per non dire “qui per te non c’è lavoro”.

In tema di lavoro oggigiorno resta sempre più proibitivo ricercare l’uomo con la specializzazione giusta al posto giusto.

Purtroppo il vezzo di realizzarsi con il titolo di Perito, Ragioniere, dottorati vari, Avvocato, docenti e letterati, nel nostro sistema è sempre dominante. Perché chi di competenza, non attua un programma di orientamento alle specializzazioni richieste dal mercato del lavoro?

Si fa sempre più strada la certezza che nei prossimi cinque anni potrebbero esserci migliaia di posti di lavoro nel settore meccanico-meccatronico (cioè la robotica o industria 4.0) destinati a rimanere “vuoti” se gli studenti non frequenteranno corsi mirati.

Dell’argomento, si legge sul Sole 24/h, che fra gli anni – 2019 e il 2023 – si potrebbe verificare sul mercato una domanda di lavoro in questo settore fra le 19 mila e le 23 mila postazioni, con una proiezione per i nuovi lavoratori compresa fra due e seimila unità. E si stima anche che un posto su tre potrebbe rimanere scoperto per carenza di candidati, dovuta all’insufficiente livello di preparazione e conoscenze tecniche.

I numeri indignano! A fronte di una richiesta da parte delle aziende in forte aumento, passata dal 35% nel 2017 al 42% nel 2018, solo il 15% degli studenti ha scelto specializzazioni adeguate.
“La meccatronica è oggi il comparto manifatturiero centrale per il passaggio alle nuove modalità produttive spinte da Industria 4.0.

Secondo Federmeccanica – Confindustria, “Le figure più richieste in ottica 4.0 sono: i tecnici per l’automazione e i sistemi meccatronici; i tecnici per la gestione e manutenzione ed uso di robot industriali; i progettisti di impianti industriali e gli addetti alla programmazione di macchine a controllo numerico”.

Apprendiamo per caso che a livello europeo sia in essere il progetto denominato “NEW METRO”, partecipato tra 7 paesi tra cui il nostro, utile a definire un curriculum meccatronico, nei contenuti formativi e nelle metodologie didattiche valide in tutta Europa.

E qui si ritorna a “bomba”, i giovani studenti non sanno minimamente cosa sono i lavori e i programmi delle industrie manifatturiere, figuriamoci gli insegnanti che già dalle medie, dovrebbero trattare materie di Lavoro.

Il problema, si fa per dire, è che c’è un rilancio dell’industria manifatturiera, ma molte aziende sono in sofferenza, manca personale qualificato, dai tecnici agli ingegneri, urgono assunzioni per far fronte all’aumento della produzione e dell’EXPORT.

Il particolare non è di poco conto, le industrie hanno investito gli incentivi del piano 4,0 rinnovando tecnologicamente gli opifici. Tra l’altro le prime a dragare il mercato del lavoro sono state le aziende produttrici di beni strumentali, che hanno prodotto robot e macchine ad alta tecnologia. A seguire le altre che hanno acquistato sistemi produttivi che per funzionare necessitano di personale con esperienza, capace di rispondere al mercato.

Semplicemente occorrono:
Quadri manageriali, ingegneri junior, periti meccanici, elettrici, elettrotecnici, che le grandi aziende si accaparrano già all’ultimo anno degli istituti tecnici e delle facoltà universitarie.

I meno fortunati confessano anche se il piano Industria 4.0 stimola ad accentuare il tasso di innovazione dell’azienda, non posso mettere le nuove tecnologie in mano agli anziani attrezzisti.
Qualcuno sbotta: “Il lavoro è un diritto, non soltanto competenze tecniche, prima l’uomo, poi il tecnico! Per questo il governo correndo ai ripari ha messo in campo “BASIC INCOME” – che tradotto in italiano si legge “Reddito di Cittadinanza”.

A.M.I.Co.