CAPORALATO: NON SERVONO FIRME, MA FATTI

Mag 27, 2016 | Comunicati

La firma congiunta del ministro dell’Agroalimentare Maurizio Martina, del ministro dell’Interno Angelino Alfano e del ministro del Lavoro Giuliano Poletti per combattere il caporalato – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non è altro che l’ennesimo tentativo di combattere con la burocrazia qualcosa di ampiamente strutturato nei territori agricoli.

Contro il caporalato – continua Tiso – non bastano solo delle firme e/o l’aumento dei controlli, ma serve un costante presidio della legalità capace di monitorare tutta la filiera agroalimentare.

Quel che infatti non si comprende è che il caporalato non è un caso isolato, ma è il prodotto delle mancanze politiche, sociali e morali di cui il settore agroalimentare soffre da anni, e che, paradossalmente, in molti casi sono causate proprio da quelle stesse persone o sigle che oggi firmano un documento per debellarle.

Nel nostro Paese – conclude Tiso – c’è un enorme problema di onestà e di trasparenza. E tutto questo va risolto prima di ogni cosa.