CONFEURO: AGRICOLTURA, PERCHÉ IL 2021 PUÒ ESSERE L’ANNO DELLA SVOLTA. DALLA TRANSIZIONE VERDE ALLA RIVOLUZIONE DIGITALE

Gen 2, 2021 | Comunicati

Come un grande acceleratore, la crisi dell’anno appena terminato ha fatto emergere con prepotenza le azioni necessarie per assicurare un futuro alla nostra agricoltura – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Questi mesi difficili hanno spinto analisti e associazioni di settore a individuare con precisione le priorità del 2021. Come Confeuro siamo convinti che sia indispensabile partire da una vera transizione agroecologica. Non c’è infatti mai stato un momento così propizio per dare vita a una rivoluzione verde. L’ultima crisi sanitaria e i danni prodotti dai cambiamenti climatici hanno finalmente preparato il terreno per una svolta che metta al centro le nuove generazioni, sempre più attratte da un impiego in agricoltura.
L’Italia deve giocare da protagonista la partita del Green New Deal e ha tutte le carte in regola per far sì che il rilancio dell’agricoltura avvenga su basi completamente nuove – prosegue Tiso. Le resistenze al cambiamento, a ogni livello, sono ancora tante, ma non ci possono fermare. Secondo la Commissione europea, il 30% del Recovery Fund dovrà essere investito per rendere possibile una svolta verde. Per un utilizzo ottimale dei fondi europei e la stesura di un piano nazionale coerente, abbiamo a più riprese chieste un tavolo allargato alla ministra per le Politiche agricole, che ci auguriamo possa vedere la luce al più presto.
Altra leva strategica è l’agricoltura 4.0, con la diffusione di nuovi strumenti digitali accessibili a tutti gli operatori per garantire maggiore competitività e sostenibilità all’intera filiera, dalla produzione in campo alla distribuzione alimentare. Altrettanto importante è sostenere le Organizzazioni dei produttori, per tutelare i piccoli e medi agricoltori e permettere loro di negoziare alla pari con la grande distribuzione.
C’è infine urgente bisogno di un’energica semplificazione burocratica, senza la quale qualsiasi misura per la crescita rischia di rimanere solo sulla carta. Chiediamo quindi al Governo e alle amministrazioni locali di impegnarsi per sollevare dalle spalle degli imprenditori il peso di una burocrazia troppo complessa, che assorbe risorse e ore lavoro diminuendo la produttività delle aziende.
Se all’inizio dell’emergenza gran parte delle risposte erano obbligate, col passare del tempo si sono aperte nuove possibilità e margini di manovra che permettono al Governo di velocizzare il cambiamento. La politica può ora scegliere quale direzione prendere grazie all’esperienza accumulata in questi mesi e alle nuove risorse in arrivo. La crisi in corso non può insomma essere il paravento dietro cui nascondere decisioni non più al passo con i tempi.