Anche il mondo bancario è chiamato a scendere in campo per promuovere una maggiore autosufficienza alimentare del Paese, favorendo con prestiti agevolati l’ingresso di nuove forze produttive, soprattutto giovani – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Nella relazione tenuta a Bologna in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), ha sottolineato come negli ultimi 30 anni l’apertura delle banche verso il settore primario sia cresciuta oltre ogni aspettativa: si è passati da poco meno di 15 miliardi di prestiti nel 1991 ai 41 registrati a dicembre 2021.

Se si vuole rendere l’Italia più autonoma dal punto di vista alimentare, anche il sistema creditizio deve dare il suo contributo essenziale – continua Tiso. Il presidente dell’Abi ha confermato che i rischi di tenuta per il settore dell’agricoltura nel suo complesso “ci sono e sono elevati da diversi mesi, perché sono esplosi i costi dell’energia e il mondo agricolo in particolare lavora con l’energia”. Non è chiaro, tuttavia, se si tratti di fenomeni strutturali o di fiammate temporanee.

In questo momento critico le priorità del sistema bancario dovrebbero essere due: da una parte creare condizioni favorevoli al salvataggio delle imprese agricole in difficoltà, ristrutturando le loro posizioni debitorie; dall’altra favorire l’accesso agevolato al credito per i giovani che vogliono fare dell’agricoltura la loro principale attività.