CONFEURO: BENE L’INCONTRO SULLA PAC POST 2020 ORGANIZZATO DAL MINISTERO, MA E’ ORA DI CAMBIARE ROTTA

Dic 19, 2017 | Comunicati

L’evento organizzato quest’oggi presso Roma Eventi Fontana di Trevi dal ministero delle Politiche Agricole per discutere della Pac post 2020 – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – ha determinato l’opportunità di osservare da vicino le maggiori problematiche relative alla Politica Agricola Comune.

In particolare si è dibattuto dei problemi relativi al possibile taglio delle risorse economiche causato dalla Brexit e dell’eventualità di una parziale nazionalizzazione di alcuni dei passaggi della Pac in modo da permettere ai singoli Stati di sviluppare al meglio le proprie peculiarità agricole.

Questo incontro – continua Tiso – ha permesso una discussione virtuosamente ampia, ma ha visto ancora troppo marginale il ruolo dei giovani agricoltori; i quali, come è stato ricordato, sono ancora oggi appena il 6% del totale degli operatori agricoli comunitari.

Come Confeuro – prosegue Tiso –, oltre ad insistere con forza sulla necessità di un maggiore protagonismo di quegli under 40 che scelgono di intraprendere la strada agricola, vogliamo rimarcare altresì come il principale problema della Pac non sia determinato delle normative presenti al suo interno, ma soprattutto dalla sua stessa impostazione iniziale.

La Politica Agricola Comune è infatti percepita ancora oggi come una sorta di salvagente per le imprese agricole, ma dovrebbe essere esattamente l’opposto, e cioè come il principale strumento per sviluppare il grande potenziale delle tante Pmi agricole del comparto.

Il nostro auspicio è che la Pac post 2020 favorisca lo sviluppo e la tutela delle biodiversità delle aree rurali, lo sviluppo delle produzioni biologiche e la qualità e la tracciabilità delle produzioni in modo da garantire la sicurezza alimentare per tutti i cittadini europei e del mondo.

Va inoltre tenuto presente – conclude Tiso – che la prossima Pac dovrà essere premiante per quelle aree rurali in cui i produttori si uniscono in cooperazione ed ottengono risultati concreti nella riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni agricole, presidiando il territorio al fine di contribuire realmente a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni.