CONFEURO: BIOLOGICO, DA BRUXELLES SEGNALI INCORAGGIANTI. SUPERARE STALLO SU NUOVE NORME

Set 14, 2020 | Comunicati

Con la decisione di stanziare 40 milioni di euro per la promozione all’estero dei prodotti europei, Bruxelles lancia un chiaro segnale a cui i Governi sono chiamati a rispondere – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Positiva è anche la consultazione pubblica avviata dall’Unione europea per raccogliere osservazioni di cittadini, autorità nazionali e operatori sul piano d’azione per l’agricoltura biologica promosso dalla Commissione.

Siamo felici che l’Europa investa nuove risorse per creare le condizioni necessarie per realizzare ilGreen New Deal. Le contraddizioni tuttavia non mancano, come dimostra il caso della normativa Ue sull’agricoltura biologica, rimandata al 2021 per il nodo irrisolto dei residui dei fitofarmaci che rischiano di penalizzare i Paesi più virtuosi come l’Italia. Nel nostro Paese, inoltre, la nuova legge sul bio è ferma da oltre due anni in attesa del voto del Senato. Occorre evitare ulteriori ritardi per dare maggiori certezze agli operatori della filiera – avverte Tiso.

Più in generale, vorremmo che non si affermasse una visione riduzionista del biologico, che guardi soltanto ai limiti e ai vincoli necessari. Quello biologico è infatti un metodo di coltivazione che prevede un approccio completamente diverso all’agricoltura e abbraccia il nostro rapporto complessivo con l’ambiente circostante. In quest’ottica, vanno valutati attentamente anche possibili rischi e conseguenze di alcune tecnologie – come per esempio quelle legate agli organismi geneticamente modificati – spesso promosse come soluzioni a basso impatto ambientale, ma che modificano in modo sostanziale gli equilibri dell’ecosistema.

I numeri del biologico in Italia aiutano a comprendere le grandi potenzialità del settore. Il nostro Paese ha visto negli ultimi dieci anni quasi raddoppiare le superfici coltivate con metodi sostenibili, con un aumento del 76% dal 2010. Nel complesso i terreni coltivati a biologico sfiorano i 2milioni di ettari, equivalenti al 15,5% della superficie totale, mentre sono ben 79mila le aziende attive in questo settore che ha un valore stimato di oltre 4 miliardi l’anno. Sono numeri che indicano una chiara tendenza che i Governi hanno il compito di favorire facendo scelte lungimiranti.