CONFEURO: BIOTECNOLOGIE E OGM, L’EUROPA SOFFRE ANCORA DELLA SINDROME DEL GAMBERO

Apr 30, 2021 | Comunicati

ogm

L’apertura della Commissione europea alle nuove tecniche di modificazione del genoma delle piante, il cosiddetto genome editing, potrebbe far rientrare dalla finestra le biotecnologie che erano state già messe alla porta dalla Corte di giustizia europea nel 2018 – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. In tema di Ogm e agricoltura sostenibile, l’Europa sembra perennemente afflitta dalla sindrome del gambero: dopo un passo in avanti, si registrano spesso uno o più  passi in direzione contraria che rischiano di vanificare i progressi raggiunti.

Crediamo che la ricerca scientifica debba proseguire per trovare soluzioni che coniughino produttività e rispetto dell’ambiente, ma siamo ugualmente convinti che la fideistica attesa di nuove scoperte rischi di portarci fuori strada – prosegue Tiso. Abbiamo già le conoscenze necessarie per imprimere una svolta reale all’agricoltura europea, senza ricorrere a tecniche che modificano il patrimonio genetico con conseguenze sconosciute non solo sulle coltivazioni interessate, ma anche sull’equilibrio complessivo degli ecosistemi.

L’obiettivo dichiarato delle nuove biotecnologie è promuovere la sostenibilità delle coltivazioni. Chiedersi se gli organismi prodotti con il genome editing siano equivalenti agli Ogm è rilevante più dal punto di vista giuridico che sostanziale. Anche se non introducono geni estranei, infatti, le tecnologie di ultima generazione intervengono ugualmente sul Dna delle piante sopprimendo in modo selettivo alcuni geni. Si tratta di una possibilità che deve essere approfondita attentamente prima di essere applicata su larga scala. Per la nostra confederazione la via maestra per ridurre l’utilizzo dei fitofarmaci resta un’altra: si chiama agroecologia e richiede una rivoluzione che è culturale prima ancora che scientifica.