Per svilupparsi in modo equilibrato l’agricoltura italiana deve promuovere l’ingresso di nuove donne e tutelare quante sono già attive nel settore – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Siamo quindi felici che gli incentivi previsti dalla misura “Donne in campo” siano finalmente diventati realtà. Sarà così possibile sostenere progetti al femminile tramite mutui agevolati a tasso zero, che potranno arrivare fino a 300mila euro e coprire il 95% delle spese ammesse.
Il provvedimento del Governo ha introdotto un’importante novità con l’obiettivo di consolidare le aziende agricole condotte da imprenditrici – continua Tiso. Uno tra i principali problemi dell’agricoltura al femminile è infatti la difficoltà per le donne di accedere al credito. Si tratta di una limitazione particolarmente vincolante per quante possiedono piccole aziende agricole. Nonostante ciò, nel panorama europeo l’Italia emerge come uno dei Paesi con la più alta percentuale di imprenditrici agricole: il 32%, dato che ci colloca al di sopra della media Ue.
I benefici di un’agricoltura più rosa sarebbero tangibili: le donne hanno un ruolo cruciale per la vita delle aree rurali e possono contribuire a porre un freno all’urbanizzazione incontrollata. Ciò è dovuto ai molteplici ruoli che rivestono non solo come lavoratrici, ma anche come madri, educatrici, custodi del patrimonio culturale e delle tradizioni locali.
E’ giunto il momento di superare qualunque forma di disparità, per ridurre il divario di genere fino ad azzerarlo. Parità di genere in agricoltura significa più cibo, meno fame e più sicurezza per le famiglie. Per questo la nuova Pac, a livello europeo, e il Green New Deal, a livello nazionale, non possono dimenticare di sostenere le imprenditrici agricole per permettere alle donne di offrire il loro contributo, rafforzando così la sostenibilità economica, sociale e ambientale del settore primario.