CONFEURO: CAPORALATO, PER SCONFIGGERLO INDISPENSABILE COINVOLGERE PUBBLICO E CONSUMATORI

Mag 13, 2021 | Comunicati

caporalato

Gli ultimi episodi di caporalato nel nord Italia dimostrano che il fenomeno non è diffuso solamente nelle campagne del centro-sud e che siamo ancora lontani dall’aver sconfitto questa piaga – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro.  Per garantire una crescita sana del primo settore non si può prescindere da diritti e legalità. Un’azione di contrasto efficace deve riuscire ad andare oltre la repressione, introducendo misure preventive che coinvolgano in modo attivo imprese e consumatori.

Il caporalato non si limita a ledere i diritti dei lavoratori, è anche una pratica di concorrenza sleale che spinge pericolosamente verso il basso i prezzi dei prodotti agricoli – prosegue Tiso. I dati sono preoccupanti: sono circa 200mila i lavoratori vittime di caporali e sfruttatori, mentre superano quota 400mila gli irregolari che prestano quotidianamente la loro opera senza alcuna tutela. La quota di reddito trattenuta dai caporali sui salari dei lavoratori è pari a circa il 50% della retribuzione stabilita dai contratti nazionali, mentre il loro stipendio giornaliero è di circa 25-30 euro per 10-14 ore di lavoro.

Nonostante gli sforzi di Governi e amministrazioni locali i numeri sono in crescita, segno che occorrono nuove strategie per eradicare lo sfruttamento della manodopera nei campi. Le storie di successo in questa battaglia per i diritti e la legalità non mancano e possono fornire indicazioni utili. Ma la lotta contro il caporalato potrà essere vinta solo se riuscirà a coinvolgere anche pubblico e consumatori, che grazie a scelte di acquisto consapevoli possono contribuire a premiare i produttori che fanno della legalità una condizione irrinunciabile.