L’idea che attraverso l’introduzione di un contributo di solidarietà del 3% sui redditi superiori ai 150 mila euro si possano deprimere i consumi – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è del tutto paradossale e non tiene conto dell’esigenza di una maggiore equità sociale nel ripartire i disastrosi effetti della crisi.

Molti settori economici, anche quelli che hanno saputo reagire meglio degli altri come l’agricoltura, hanno bisogno che venga aumentato il potere d’acquisto delle famiglie e data nuova linfa ai mercati interni. I dati di Confcommercio sulla riduzione dei consumi, – 3,3% alla fine del 2012, sono purtroppo una conferma del momento vissuto dal Paese e specchio delle difficoltà degli italiani nel sostenere le spese necessarie a rendere la propria vita dignitosa.

L’auspicio – conclude Tiso – è che non si perda nuovamente l’occasione di dimostrare ai cittadini la vicinanza delle istituzioni, dando così finalmente un senso a quella retorica della solidarietà diffusissima nei talk show e purtroppo invece perennemente assente nelle fasi decisionali.