L’emergenza sanitaria in corso ha dimostrato che la buona salute dell’uomo e del pianeta devono essere perseguite insieme. Possiamo guardare con fiducia al futuro soltanto fondando su nuove basi la nostra economia e la nostra agricoltura – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il virus ci ha ricordato come tutto sia collegato. Gli allevamenti e le colture intensive, gli sversamenti dei liquami nei campi e il largo utilizzo di concimi azotati – con i loro effetti nefasti sulla qualità dell’aria – hanno contribuito ad aggravare la letalità del coronavirus per le persone che vivono nelle aree più inquinate.
La natura non è inerme e reagisce sempre agli abusi subiti per mano dell’uomo – spiega Tiso. Approcci parziali e di corto respiro non sono utili: ogni settore dell’economia è chiamato a ripensare il proprio modus operandi mantenendo una visione globale. Per il primario l’unica strada perseguibile è quella dell’agroecologia. Ogni esitazione in questa direzione rischia di essere pagata a caro prezzo, come abbiamo appreso a nostre spese in queste settimane.
Pensare a un Piano Marshall per l’agricoltura significa accelerare la conversione del settore primario, a livello nazionale ed europeo, verso pratiche agroecologiche che assicurino il rispetto delle risorse naturali, produzioni di qualità e tutela del territorio. Occorre investire risorse e competenze per trasformare le attività a intenso sfruttamento del territorio, che hanno mostrato oltre ogni ragionevole dubbio la loro insostenibilità per l’ambiente e la salute dell’uomo. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario pensare a un piano di ingenti investimenti e di incentivi per la riconversione dell’agricoltura verso le produzioni biologiche e l’agroecologia.