CONFEURO: DISOCCUPAZIONE GIOVANILE ALLARMANTE, LA RISPOSTA E’ L’AGRICOLTURA

Ott 31, 2012 | Comunicati

Continua a peggiorare la situazione lavoro per molti giovani italiani. I dati Istat – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – evidenziano come le risposte fino ad ora adottate per favorire l’ingresso delle nuove generazioni nel mercato del lavoro siano ancora del tutto insufficienti. A settembre la percentuale dei senza lavoro in un età compresa tra i 14 e i 25 anni è giunta fino al 35,1% (+ 4,7% su base annua).

Fortunatamente in questi mesi, insieme a questi preoccupanti dati, – continua Tiso – è divenuta più chiara la strada da seguire per favorire l’occupazione giovanile: quella costituita dall’agricoltura. Non è infatti un caso se la metà dei giovani italiani tra i 18 e i 34 anni sogni di gestire un agriturismo.

Il primario – prosegue Tiso – è il settore dell’economia italiana che ha mostrato maggiore reattività agli effetti della crisi economica e l’unico che ha aumentato il numero dei giovani tra i propri operatori (nel secondo trimestre dell’anno le imprese under 30 sono aumentate del 4,2% e un lavoratore dipendente su quattro tra i nuovi assunti ha un’età inferiore ai 40 anni).

Questi dati, sia quelli sulla purtroppo dilagante disoccupazione giovanile, sia quelli sulle nuove possibilità che si stanno creando per le nuove generazioni all’interno del primario, indicano con forza la necessità di investire nel comparto agroalimentare. Le recenti iniziative varate da Ismea, tra le quali quelle di finanziamento dei progetti di giovani agricoltori nella fase di passaggio aziendale tra nuove e vecchie generazioni e l’attuazione di un fondo creditizio, sono certamente dei passi in avanti, ma molto ancora può e deve essere fatto. Ed è proprio per raggiungere questi obiettivi che come Confeuro – conclude Tiso -, diamo tutta la nostra disponibilità all’esecutivo per contribuire alla realizzazione di un’agricoltura giovane e dinamica che garantisca un futuro alle nuove generazioni e traghetti il paese fuori dalla crisi economica.