L’intesa sul price cap per il gas a 180 euro mostra che l’Europa si sta finalmente attivando sul fronte energetico, ma la sua efficacia dovrà essere verificata sul campo una volta che la misura sarà entrata in vigore – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il negoziato è stato lungo e complicato. Il risultato finale può essere paragonato a un argine che dovrebbe impedire un ulteriore peggioramento della crisi energetica, ma entrerà in vigore soltanto il 15 febbraio nell’ultima fase della stagione invernale.
Gli Stati membri hanno trovato un minimo comune denominatore per affrontare l’aumento incontrollato dei prezzi, anche se alcuni di loro si sono astenuti mentre l’Ungheria ha votato contro – continua Tiso. La mancanza di unanimità riflette le grandi difficoltà incontrate per arrivare all’intesa, che fornisce uno strumento emergenziale in uno scenario del tutto inedito per il Vecchio continente.
Per settori strategici come quello agricolo, tuttavia, occorre andare oltre l’obiettivo minimo di limitare i danni. Il caro energia ha messo in pericolo molte aziende e una parte di loro sta lavorando in perdita pur di non chiudere i battenti. Gli effetti a cascata lungo tutta la filiera agroalimentare, dalla produzione fino ad arrivare ai prezzi al consumo, sono evidenti. Dopo aver fornito un aiuto essenziale nel corso della crisi sanitaria garantendo le forniture di cibo, ora il mondo agricolo ha bisogno di un piano di sostegni e investimenti.