La vicenda Qatargate è avvenuta in un momento di per sé già delicato e impone una seria riflessione sull’Europa che intendiamo costruire – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. In attesa di capire se le accuse al centro dello scandalo si riveleranno fondate, si può affermare sin da ora che procedere secondo il motto business as usual equivarrebbe a voler mettere la testa sotto la sabbia, rinviando la discussione su questioni cruciali per il nostro futuro.
Abbiamo più volte puntato il dito contro le pressioni indebite che soggetti esterni all’Unione, siano essi Stati o grandi multinazionali, esercitano quando a Bruxelles si prendono decisioni importanti per l’agricoltura e per gli altri settori – continua Tiso. I fatti che stanno emergendo in questi giorni devono spingere a un profondo ripensamento dei meccanismi di funzionamento delle istituzioni europee, con l’obiettivo di recuperare credibilità e affermare la trasparenza come principio cardine.
Assistiamo ancora oggi a un evidente divario tra gli obiettivi dichiarati delle strategie europee e le misure concrete adottate. È il caso del Green Deal, che di fronte alle attuali difficoltà economiche sembra essere passato in secondo piano, e della riduzione dei pesticidi, che continua a scontrarsi con forti resistenze come dimostra la vicenda del glifosato. Solo un’Europa riformata e veramente trasparente sarà in grado di affrontare la tempesta in corso e di uscirne rafforzata.