La nuova strategia per il Green New Deal agricolo presentata a Bruxelles fissa obiettivi ambiziosi, ma per raggiungerli è necessario un radicale cambiamento della Pac – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. L’attuale Politica agricola comune europea, votata verso l’agricoltura intensiva e industriale, non è adeguata a sostenere una transizione sostenibile del settore primario. L’Europa deve per questo impegnarsi a garantire il reddito agricolo, mettendo a disposizione risorse sufficienti per le produzioni biologiche e agroecologiche.
Le nuove linee guida della Commissione europea prevedono, tra le altre misure, la riduzione del 50% dell’utilizzo dei fitofarmaci e l’aumento del 25% dei terreni coltivati a biologico per un migliore equilibrio tra natura e sistemi alimentari. Crediamo che sia un bene puntare in alto, ma bisognerà anche fornire agli operatori agricoli gli strumenti legislativi e le risorse finanziarie indispensabili per raggiungere tali traguardi – spiega Tiso.
Analizzando da vicino le proposte della Commissione si scorgono diverse luci, ma anche qualche ombra. La nuova strategia apre infatti la strada all’utilizzo delle cosiddette new breeding techniques, le nuove biotecnologie come genome editing e cisgenesi, attualmente bloccate dalla sentenza della Corte europea di giustizia che le ha equiparate agli Ogm. Queste tecnologie, secondo Bruxelles, diventano strumenti decisivi in favore della biodiversità e della sicurezza alimentare. Dispiace constatare che la Ue non abbia avuto il coraggio di una imprimere svolta completa, dando il consenso all’utilizzo di tecnologie i cui rischi non sono stati ancora attentamente valutati.