Uno degli aspetti che di più complicano l’uscita dalla crisi economica – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è l’incidenza della corruzione (il cui peso è di circa 60 miliardi di euro) sul sistema paese. Gli episodi di illegalità emersi nella preparazione di Expo 2015 – continua Tiso – non sono altro che la punta di diamante di meccanismi tristemente diffusi e tra i principali artefici delle difficoltà economiche e del decadimento morale del Bel Paese.
Quel che serve, soprattutto per settori nevralgici come l’agroalimentare – conclude Tiso –, è un presidio costante della legalità attraverso un piano nazionale del governo volto ad individuare le sacche di corruzione e ad estirparle.